L’obiettivo UE: affrontare la povertà energetica e diminuire i consumi
di Gabriele Vecchia Pubblicato il
Il Governo Meloni e l’Unione Europea continuano il loro dialogo riguardo il problema dell’energia, dopo la diminuzione del Superbonus dal 110% al 90, ora la Svezia, presidente di turno dell’Unione Europea è decisa a fare approvare la nuova direttiva riguardante le “case green“.
Tra le solite polemiche inesatte, e legittimi timori, ecco qualche informazione in più sulla proposta per una sorta di Superbonus 2.0.
La proposta dell’UE sul Superbonus
L’ultima proposta fatta dall’Unione Europea prevede che vi sia una sorta di ridefinizione del modello di classe energetiche, che in questo modo di fatto “sposterà” nella classe G, non più del 15% degli edifici con le peggiori prestazioni sul suolo nazionale.
Un altro 15% invece dovrà andare nella classe successiva: gli edifici residenziali saranno dunque ristrutturati passando in questo modo dalla classe G alla F entro il 2030, nonché dalla F alla E non oltre il 2033.
Di fatto si andrà incontro a numerose operazioni di riqualificazione, ma con una certa calma ed in modo più o meno restrittivo a seconda della scelta del singolo Stato (per alcuni tipi di edificio come ad esempio quelli storici o usati meno di 4 mesi l’anno).
Il Superbonus 2.0 dunque dovrà necessariamente essere rivolto alla parte di popolazione che non potrebbe farne a meno per rendere la casa più efficiente dal punto vista energetico, mentre l’attuale piano comprendeva più che altro ville e case indipendenti di chi, almeno sulla carta avrebbe potuto ristrutturare senza aiuti.