Il deputato di Forza Italia: “Più del 90% dei procedimenti per abuso di ufficio finiscono con proscioglimento o assoluzione, ma intanto si bloccano Sindaci, amministratori, dirigenti e opere pubbliche. Le intercettazioni? Escono troppo spesso illegalmente dalle procure e vengono passate ai media, anche se non hanno rilevanza penale o l’interessato non è nemmeno indagato”.
Roma 19 gennaio ’23. Flavio Tosi (Forza Italia) ha apprezzato molto il discorso di stamattina alla Camera del Ministro Nordio. Dice Tosi: “Va corretta e resa più efficiente e rispettosa della Costituzione la macchina della giustizia. Intercettazioni e abuso d’ufficio tra le grandi riforme da portare a compimento”.
Sulle intercettazioni, spiega Tosi, “il tema non è tanto se permetterle per indagare su certi reati e vietarle per altri, ma gli abusi della loro diffusione ai mass media, con i fascicoli che escono illegalmente da certe procure e finiscono solo per infangare cittadini che spesso non sono nemmeno sotto inchiesta. Nordio ha citato il recente caso Zaia-Crisanti, nel quale il Presidente del Veneto (neppure indagato) si è trovato sui giornali una frase detta privatamente al telefono. Una rottura dello stato di diritto inaccettabile, una violazione palese ed eclatante dell’articolo 15 della Costituzione che impone la segretezza di ogni forma di comunicazione, tranne in situazioni ben motivate dall’autorità giudiziaria. Vale per Zaia come per altre migliaia di casi”. Per Tosi, quindi, “andrebbero pubblicate solo le intercettazioni rese note durante il processo, mai quelle fuori dal dibattimento e men che meno quelle che non hanno rilevanza penale. Va scritta una norma in tal senso e vanno presi provvedimenti contro chi trafuga e diffonde illegalmente gli atti”.
Sull’abuso di ufficio invece Tosi ricorda che “oltre il 90% dei procedimenti su questo reato poi finiscono con un proscioglimento o l’assoluzione, intanto però si blocca l’attività di Sindaci e amministratori, dei lavori pubblici e quindi l’economia in generale. Chi amministra oggi talvolta ha paura perché basta un nulla per finire sotto processo, è evidente perciò che la norma va riscritta”.