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Quando Babbo Natale arrivava col trenino del Guerrino

C’è stato un tempo in cui  a Riva Babbo Natale arrivava davvero. Non scendeva dal cielo con la slitta trainata dalle renne, ma portava gioia e doni guidando un trenino che, diffondendo con un altoparlante melodie natalizie, sferragliava scorrazzando per le vie cittadine. Il mitico trenino, protagonista di tante stagioni rivane, era guidato dall’altrettanto mitico Guerrino De Lana. Siamo a fine anni Settanta e nelle feste di Natale il trenino, addobbato con festoni e palloncini, era targato “Città di Riva-Rione Degasperi”, perché il Guerrino era nel direttivo del “Comitato Rione ’72”, l’associazione che animava, allora come ora, la vita non solo della frazione, ma di tutta la città.

Il “trenino del Guerrino” sembrava uscito da un libro di favole. Era di un bel colore rosso vivo, aveva una cabina di comando e una motrice dove stava il guidatore, con un “muso” allungato in avanti, una sorta di ciminiera e il frontale a mezzaluna, di colore bianco, sul quale campeggiava appunto la famosa scritta. Quando il trenino era in movimento, le tre sbarazzine carrozze rosse con il tetto bianco, collegate ma indipendenti, compivano evoluzioni a ”serpente snodato”, soprattutto nelle curve.

Ma ecco che cosa successe qualche giorno prima del Natale 1978. Verso le 14.30 il Babbo Natale del Rione ed un gruppo di giovani a bordo dell’ormai famoso trenino si recarono in Municipio per gli auguri al sindaco Odorizzi, agli amministratori e ai dipendenti comunali. La comitiva era composta da bambini delle scuole Materna ed Elementare e da una rappresentanza di giovani nei costumi del Gruppo folcloristico rionale. Poi si recarono all’Azienda di Turismo per l’incontro con il presidente Adolfo Toller, il direttore Giuseppe Degara e i collaboratori.

“Il trenino del rione, riccamente addobbato e vociante di allegria, animato dalle tradizionali musiche natalizie – registrarono le cronache del tempo – ha attraversato in lungo e in largo la città creando un’atmosfera che da anni non abbracciava Riva del Garda”. La vigilia di Natale, domenica 24 dicembre 1978, i volontari del Comitato distribuirono ben trecento pacchi-dono ai bambini delle Materne del Rione e del Peep e agli ospiti della Casa di Riposo di Riva. Nel pomeriggio la consegna di pacchi-dono a tutti i bambini.

Tra i molti soprannomi che hanno accompagnato la lunga vita del Guerrino ha avuto particolare successo quello di “Guerrino del trenino”. Il trenino del Rione in quegli anni ha fatto la felicità della comunità rivana e di tutto l’Alto Garda. Ma va ricordato il fatto che il trenino, per un periodo, ha fatto il suo dovere “in trasferta” nella stazione turistica di Milano Marittima. Il Guerrino è stato, dal Dopoguerra agli anni Novanta, un personaggio dalle mille iniziative. Ha fatto di tutto e di più, dal taxista al posteggiatore, all’animatore con il barcone “Norge” di numerose estati rivane e di diverse edizioni della Notte di Fiaba. L’Ammiraglio, così era chiamato, era stato nelle Notti di Fiaba degli anni Cinquanta e Sessanta responsabile del “serpentone”, il corteo delle imbarcazioni con le coreografie sull’acqua. Quindi è stato il braccio destro del “patron” Carlo Modena nel secondo ciclo della manifestazione (dal 1982 al 1986) e l’anima di feste di ogni tipo in piazza al Brolio, da “Pane, vino e pesciolino” all’elezione del “Re Uovo”.

Tanti anni sono passati. Oggi, tra videogiochi, social e tivù satellitari, i bambini hanno forse meno sogni, ma in fondo l’immagine di Babbo Natale resiste. Ed ora che questa storia rivana ve l’ho raccontata, perché non immaginare che nel cielo rivano, a fianco della slitta del “classico” Babbo Natale, ci sia un trenino con le carrozze piene di musica, di luci e di sogni, provenienza non già dalla Lapponia, ma da quella “Riva della Fantasia” che pure una volta esisteva. Ci vorrebbe la neve a rendere magico il Natale. Allora si potrebbe alzare lo sguardo tra i fiocchi, quelli che in bocca hanno il sapore della nostalgia, e dire: “Toh, il trenino del vecchio Guerrino”. In fondo nei ricordi di molti Rivani, anche se molti Natali sono passati, c’è sempre stato. In carrozza, si vola. Buon Natale!

Vittorio Colombo



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