Viva Rai2!, Rosario all’ora del caffè vince e batte il Tg1
Il Messaggero, di Ilaria Ravarino, pag. 31
Clamoroso Fiorello: Viva Rai2! vola al 14,1 per cento di share, portando sul secondo canale, nella fascia cenerentola della Tv, numeri da record. Letteralmente da podio, visto che per ritrovare percentuali simili – su quella rete e a quell’ora la media è del 1 per cento – bisogna tornare alle Olimpiadi. Tra i programmi non sportivi riuscì a fare numeri così alti solo Mattina in famiglia, ma era il 2010 e la trasmissione andava in onda nel weekend. Altri tempi, altre abitudini, un’altra Rai. E meno male, come diceva Fiorello, che «Rai2 non la vede nessuno», «chi va su Rai2 muore», «ci sono più giornalisti in sala stampa che pubblico sul 2», per non parlare del tutorial «come mettere Rai2 sul telecomando».
TORMENTONE Trasformando il tormento in tormentone, tra le 7.15 e le 8 del mattino lo showman 62enne ha portato davanti allo schermo, per la prima puntata del suo programma, 683 mila italiani (il 17,7 per cento tra i giovani), assicurandosi anche il 4,9% di share nella replica notturna in terza serata su Rai1. Sconfitto il Tg1, vittima predestinata del ciclone siciliano fin dalla sciagurata decisione di opporsi alla collocazione del programma sulla rete per cui era stato pensato, Rail: uno «sfregio» alla serietà dell’informazione, si leggeva nel primo dei comunicati diramati dal cdr della testata, subito seguito da una lettera dai toni più concilianti («Caro Fiore, nutriamo grande stima…»), segno di una visione non esattamente condivisa all’interno dello stesso comitato sindacale. Migrato di conseguenza sul secondo canale, il programma di Fiorello ha finito col cannibalizzare proprio il pubblico della rete ammiraglia, che dal 10,7 del Tg1 delle 7 crollava di due punti, all’avvio della prima puntata di Viva Rai 2!, affondando il Tgunomattina all’8,1 percento. «Concorrenza? Il Tg a quell’ora sta al dieci percento aveva detto Fiorello a pochi giorni dal lancio – io sono su una rete che fa il due, se arrivo al quattro percento mi fanno amministratore delegato».
E invece non ha fatto il 4 ma il 14: un vero e proprio “effetto Cocoon” di ringiovanimento per la seconda rete, che anziché nuocere alla concorrenza – Tg5 Prima Pagina parte al 17,6 per cento e chiude prima delle 8 al 21 per cento, in linea con la sua media – si è trasformata in un atto di autolesionismo di Rail e della sua testata d’informazione. Cannibalizzato dai mondiali di calcio nell’edizione serale, ormai dura un quarto d’ora, il Tg1 fa i conti con il fuoco amico di Fiorello. «Abbiamo fatto un grande favore a Fiorello, ci dovrebbe ringraziare – commentava a botta calda Leonardo Metalli, dal cdr del Tgl – e di conseguenza anche alla Rai, che risolleva un canale e così fa un ottimo investimento (la pubblicità su Rai2, però, con quegli ascolti è stata venduta a un costo inferiore rispetto a Rai1, ndr)». Per Carlo Fuortes, ad Rai, si tratta di «un grande successo per Fiorello e per la Rai: la dimostrazione che lavorando insieme si ottengono cose importanti». Felice anche Stefano Coletta, direttore del Prime Time “eccezionalmente” incaricato del programma mattutino di Fiorello: «Portare quella fascia dall’1 al 14 di share sul secondo canale sa quasi di prodigio». Simona Sala, invece, direttrice intrattenimento Day Time, parla della collaborazione con Prime Time come frutto di «una decisione presa in accordo con l’azienda anche in virtù del rapporto personale tra Fiorello e Coletta». Sala sottolinea anche la crescita generale della rete, con i14 per cento per …e viva il Video Box, trainato da Fiorello.
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(Nella foto Rosario Fiorello)