Lo studio dell’Università di Trieste
| Ansa |
| Ansa |
TREVISO – Uno spray nasale a base di soluzione salina efficace nel ridurre di 2 giorni la positività del tampone per SARS-CoV-2 (in caso di Covid-19 lieve/moderato) rispetto ai pazienti trattati con terapia standard. E’ il Trial Clinico Renaissance (Regressed Nasal Infectivity and Shedding of SARS-CoV-2 by Achieving Negativization for COVID-19 Earlier), uno studio prospettico controllato open-label condotto da Luca Cegolon dell’Università di Trieste e da Mastrangelo dell’Università di Padova con il supporto dell’unità di otorinolaringoiatria dell’ Ospedale Ca’ Foncello di Treviso.
Il componente responsabile dell’effetto antivirale sembrerebbe essere l’acqua di mare, che stimolerebbe la ghiandole della mucosa nasale a produrre acido ipocloroso (HClO), che ha riconosciute proprietà antimicrobiche ed antivirali a largo spettro. La ricerca è partita dal fatto che la principale via di ingresso del virus SARS-CoV-2 nel corpo umano è il naso e le alte vie aeree (naso, gola, bronchi). La ricerca è stata condotta su 108 pazienti COVID-19 reclutati dal COVID-19 point di Treviso a Febbraio-Marzo 2022, quindi durante l’ondata Omciron, suddivisi in 2 gruppi: 50 che ricevevano terapia COVID-19 standard e trattamento con spray nasale a base di soluzione salina 3 volte al giorno (1 ogni 8 ore) e 58 controlli che ricevevano solo terapia COVID-19 standard. Durante i primi 5 giorni di trattamento, i pazienti trattati con soluzione salina nasale si negativizzano in media 2 giorni prima dei controlli.