di Redazione Podcast
Le puntate più significative per capire che anno è stato, e che possono prepararci al 2023
È stato un anno importante per il podcast «Corriere Daily», che nel 2022 ha raggiunto le 770 puntate e ha più che raddoppiato gli ascolti rispetto al 2021 (e di questo vi siamo molto grati). Il merito, se così lo possiamo chiamare, è anche delle enormi storie che questo anno ci ha riservato e di cui ci siamo occupati: la guerra in Ucraina, le elezioni politiche in Italia, la crisi climatica, la quasi-rivoluzione in Iran e molte altre. Per concludere questo 2022 abbiamo scelto le puntate che abbiamo ritenuto più significative per capire che anno è stato, e che può tornare utile ascoltare (o riascoltare) per prepararci al 2023.
1) Ucraina: che cosa vuole Putin e perché agisce così
In Italia sono le 3.53 del mattino del 24 febbraio quando Vladimir Putin annuncia l’invasione dell’Ucraina. Andrea Marinelli, della redazione Esteri, e Paolo Valentino, corrispondente da Berlino dopo tanti anni passati a Mosca, spiegano quale idea della Russia delineano le parole di Putin e da quali idee fossero ispirate. (25 febbraio)
2) Tra mobilitazione e prezzi folli, Mosca adesso ha paura: il racconto dell’inviato
Inizio ottobre 2022. L’inviato del Corriere della Sera Marco Imarisio è tornato a Mosca per la terza volta quest’anno. In questo episodio racconta come è cambiata l’atmosfera dopo l’annuncio della mobilitazione parziale da parte del presidente Vladimir Putin, in una capitale sempre più provata dalle sanzioni economiche imposte dall’Occidente. (6 ottobre)
3) Immobilista o coraggiosa? La Germania e la guerra in Ucraina
La delicata posizione della Germania sul conflitto è stata a lungo piuttosto precaria, stretta tra la necessità di “guidare” l’Europa a sostegno dell’Ucraina e non pagare troppo la sua iper-dipendenza dall’energia russa. Paolo Valentino spiega come si è mosso il Paese più importante d’Europa nei primi mesi di guerra. E la vicedirettrice vicario Barbara Stefanelli racconta perché parte delle difficoltà incontrate hanno una responsabile (a sorpresa): Angela Merkel. (11 maggio)
4) Meloni su, Letta e Salvini giù, Calenda e Conte a metà: l’analisi del voto
Altro grande tema dell’anno: le elezioni anticipate del 25 settembre, dopo la caduta del governo di Mario Draghi. Il vicedirettore Venanzio Postiglione spiega che cosa significa la vittoria di Giorgia Meloni per l’Italia, ma anche per gli equilibri della coalizione di centrodestra e per tutti gli avversari sconfitti (in primis il Partito democratico). (27 settembre)
5) Giorgia Meloni premier sarebbe una buona notizia per le donne?
Politica e femminismo. Per la prima volta l’Italia ha una donna a capo del governo. Una donna nata e cresciuta politicamente a destra: cosa che (una volta a Palazzo Chigi) può crearle molte difficoltà su temi come la difesa della famiglia tradizionale e i diritti civili. Ma che imbarazza la coalizione di centrosinistra, come spiega Monica Guerzoni (dell’Ufficio di corrispondenza di Roma) in questo episodio registrato durante la campagna elettorale. (9 settembre)
6) La siccità che adesso fa davvero paura
La scorsa estate, per un mese, abbiamo osservato le acque salate che risalivano dalla foce del Po in secca, i campi aridi, l’acqua razionata nei paesi. Ma il problema della siccità (non solo in Italia) non nasce certo all’improvviso. Come spiega Paolo Virtuani, già l’andamento dell’inverno precedente aveva mandato segnali chiarissimi. In un quadro in cui gli effetti del cambiamento climatico (come il caldo anomalo di giugno che ha sciolto i ghiacciai, raccontava Andrea Pasqualetto) sono ormai una realtà con cui confrontarsi. (22 giugno)
7) Iran, adesso è una rivoluzione. E il regime ha paura
Tre mesi di manifestazioni hanno portato alla violenta repressione da parte del regime degli ayatollah, con oltre 400 morti. Ma potrebbero essere molti di più. Eppure, come spiegano Greta Privitera e l’attivista Samira Ardalani, questa ondata antiregime non è assimilabile a quelle del passato. Per resistenza, quantità di partecipazione e coraggio, è legittimo parlare di un inizio di rivoluzione. (24 novembre)
8) Feste, polemiche e container: i Mondiali visti dal Qatar
Arianna Ravelli e Paolo Tomaselli hanno seguito i Mondiali di calcio in Qatar. Qui raccontano le loro impressioni sul Paese che, ospitando la più grande manifestazione sportiva insieme all’Olimpiade, è finito al centro di numerose polemiche: da quelle sui diritti civili e dei lavoratori a quelle sui tifosi ospitati in container, costosi come hotel. (2 dicembre)
9) Da oggi siamo 8 miliardi (e gli alberi calano): che fare?
Dal 15 novembre il numero di abitanti della Terra ha superato la soglia degli 8 miliardi: Francesco Giambertone racconta come ci siamo arrivati e se sia una buona o una cattiva notizia. Un numero in continua crescita, a differenza di quello degli alberi, con conseguenze di cui parla Giorgio Vacchiano, ricercatore di Scienze forestali all’Università statale di Milano. (15 novembre)
10) «La mia vita da fragile, dopo il mieloma»
Marco Dell’Acqua è autore di un libro intitolato «Sono nato dopo mio figlio» (Laurana) in cui racconta il suo percorso di guarigione da un mieloma, che però lo ha reso un soggetto fragile, per il quale l’aumento della popolazione di vaccinati fa una significativa differenza, come racconta in questo episodio. Ripercorrere la sua durissima esperienza è un modo per spiegare l’importanza della quarta dose, per questa ragione ma anche per altre, riassunte da Silvia Turin del «Corriere Salute». (2 agosto)
25 dicembre 2022 (modifica il 25 dicembre 2022 | 17:16)
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