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Treviso, sciopero contro la manovra di bilancio:

Sit-in della Cgil davanti all’ospedale di Treviso e presidi dei lavoratori davanti ad alcune realtà produttive trevigiane

| Isabella Loschi |

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sit in Cgil all'ospedale di Treviso

TREVISO – Sciopero generale e quattro ore di stop a inizio turno di lavoro, oggi, 14 dicembre, in diverse fabbriche della Marca. Alla mobilitazione nazionale ha aderito anche la Cgil di Treviso per ribadire l’urgenza di cambiare la manovra di bilancio che “impoverisce lavoratori e pensionati, non dà risposte a giovani e donne, favorisce evasori fiscali e professionisti benestanti”. Questa mattina i lavoratori hanno dato vita a presidi davanti ad alcune realtà produttive tra cui la Berco di Castelfranco, alla Smurfit Kappa di Conegliano, Electrolux di Susegana, Previmedical di Preganziol e la Cgil ha organizzato un sit-in di fronte all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso.



“Questa legge di bilancio sbagliata e iniqua – il leader della Cgil trevigiana Mauro Visentin– è stata approvata dal Consiglio dei Ministri senza nessun confronto con i sindacati. Non abbiamo alternative alla mobilitazione e allo sciopero per provare a cambiare, dal basso, una manovra e una linea di politica economica che peggiorano la precarietà del lavoro, aggravano la questione salariale, alimentano l’evasione fiscale, creano un’inaccettabile disparità di trattamento tra lavoro dipendente e autonomo. Scelte che non rimediano all’impoverimento drammatico di gran parte delle fasce popolari, con il conseguente calo della domanda interna. E a pagarne il prezzo saranno anche le imprese, che vedranno restringersi il mercato nazionale. Questo è vero particolarmente in Veneto e nella Marca trevigiana, dove il tessuto produttivo non può vivere solo di export. I prossimi – conclude Mauro Visentin – saranno mesi di battaglie in favore delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati che rappresentiamo e di cui vogliamo garantire diritti e dignità, nella consapevolezza della posta in gioco: la tenuta sociale delle nostre comunità e il futuro del nostro Paese”.



Sul fronte della sanità e della pubblica amministrazione il sindacato sottolinea la mancanza di finanziamenti: “Manca inoltre – aggiunge Marta Casarin della Fp Cgil – una visione complessiva di ampliamento del personale, tema a noi caro nella nostra provincia, rispetto ad una difficoltà endemica che mette a rischio la tenuta dei servizi”.

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