Sono quasi 50mila a livello nazionale le imprese della filiera delle costruzioni (edilizia, impianti e serramenti) che accusano molte difficoltà nella cessione dei crediti legati ai bonus per la riqualificazione degli immobili e un notevole peggioramento delle condizioni finanziarie proposte dai potenziali acquirenti. È una fotografia preoccupante quella che emerge dalla indagine effettuata da CNA presso un campione rappresentativo del settore, con un quadro in marcato deterioramento rispetto alla rilevazione realizzata a maggio scorso. CNA stima che ammontano a oltre 5 miliardi di euro i crediti nei cassetti fiscali delle imprese che hanno riconosciuto lo sconto in fattura e non monetizzati attraverso una cessione.
Un volume raddoppiato rispetto alla scorsa primavera. Emblematica la percentuale di imprese con cassetto fiscale pieno da almeno 5 mesi: era il 35% a maggio mentre oggi sfiora il 75%. Inoltre è aumentata la platea delle imprese che detiene crediti superiori a 100mila euro (dal 45 al 54,5% del totale). Una paralisi della cessione dei crediti fiscali che sta provocando pesanti impatti. Oltre la metà del campione dichiara che sta ritardando il pagamento dei fornitori, più del 40% stenta a pagare tasse e imposte, 6 imprese su 10 considera la sospensione dei cantieri in essere e l’86% afferma che non aprirà nuovi cantieri.
“Le nostre imprese hanno bisogno di certezze per poter investire e guardare con fiducia al futuro. Per questo chiediamo sui bonus edilizi un quadro normativo finalmente stabile che permetta alle piccole e medie imprese di poter progettare il futuro. Nell’immediato invece ci auguriamo che il Governo assuma un intervento straordinario per consentire a decine di migliaia di imprese di svuotare i cassetti fiscali”, così il presidente di CNA Trentino Alto Adige Claudio Corrarati. Dall’indagine risalta infatti che solo il 7% delle imprese che ha difficoltà con i crediti fiscali è disponibile a riconoscere ancora lo sconto in fattura, tutte le altre non lo faranno e tra queste quasi il 70% prevede una significativa riduzione del mercato di riferimento.