Rovereto piange Mario Savoia, la musica dai 45 giri ai Cd
Nel 1967 aveva aperto il primo negozio di dischi, pioniere di una nuova epoca. Aperto a tutte le innovazioni, si è battuto per un centro più vivace e raggiungibile. Aveva 90 anni
ROVERETO. Si è spento ieri mattina Mario Savoia. Commerciante innovatore e infaticabile, è stato un personaggio centrale nella vita di Rovereto. Il 6 maggio avrebbe compiuto 90 anni.
Il suo nome è legato alla «Discoteca centro hi-fi» in cui ha lavorato per quasi 60 anni, ma anche alle battaglie per un centro più vivo e raggiungibile e per la realizzazione di grandi parcheggi a corona. “Con Mario Savoia – lo ricorda il presidente dell’Unione Commercio Marco Fontanari – se ne va un altro pilastro dell’imprenditoria cittadina, un commerciante illuminato e “visionario” nel senso che aveva nel sangue quell’intraprendenza e voglia di sperimentare che lo ha portato a diventare un commerciante di grande valore, capace di ispirare tantissimi colleghi e di dare l’esempio anche ai figli Andrea e Giuliana, che lo hanno seguito nell’azienda. Da sempre nostro associato, Mario era costantemente alla ricerca di nuovi stimoli e di progetti innovativi, mai banale nei suoi ragionamenti e lucido nell’evidenziare pregi e difetti di Rovereto, che amava profondamente».
Per intere generazioni di roveretani il nome di Mario Savoia è stato associato a “La Discoteca Centro Hi-fi”, aperta nell’aprile del 1964 in via G.M. della Croce con una superficie di appena 40 mq, spazio preso in affitto e poi acquistato, allora dedicato solo alla vendita dei dischi 45 giri in vinile. Prima di allora aveva lavorato per Radio Augusta Costruzioni radioelettriche dell’ingegner Torelli. Poco più che trentenne ha avuto l’intuizione di aprire un negozio di dischi mettendo a frutto la grande passione per la musica e l’innata propensione all’innovazione. Poi negli anni avrebbe aggiunto i 33 giri, radio e giradischi, apparecchi tv e elettrodomestici, i cd. “La Discoteca Savoia” era conosciuta ed apprezzata perché Mario l’aveva dotata di salette dove i clienti potevano ascoltare i dischi prima di acquistarli. Innovatore anche nella pubblicità, aveva inventato il “Girotondo d’oro”, con i bambini che al Teatro Zandonai facevano a gara per salire sul palco e cantare le canzoni famose. Dopo il matrimonio con Anna Scanagatta, che è sempre rimasta al suo fianco nel lavoro come nella vita, nel 1967 arrivò il primogenito Andrea e successivamente Giuliana, entrambi coinvolti ed oggi alla guida dell’azienda. In pochi anni da quei 40 metri quadri iniziali, il negozio è arrivato a 400. «Ci piace ricordarlo come un innovatore, una persona curiosa, sempre attenta alle novità, pronto a studiare tutto quello che lo proiettava nel futuro, dalla tecnologie alle nuove energie rinnovabili – così la moglie Anna ed i figli Giuliana ed Andrea – era instancabile ed anticipatore su molte cose. Aveva uno spirito intraprendente e non si faceva scoraggiare dalle difficoltà e dalle avversità. Dopo la scomparsa del gemello Umberto nel 2006 ha proseguito anche per onorare la sua memoria”.