non-solo-controprogrammazione:-pier-silvio-berlusconi-dubbioso-su-zelensky-a-sanremo-–-tvzoom

Non solo controprogrammazione: Pier Silvio Berlusconi dubbioso su Zelensky a Sanremo – TvZoom

Pier Silvio Berlusconi sfida la Rai “Ma che c’entra Zelenskyall’Ariston?”

La Stampa, di Luca Dondoni, pag. 31

L’intervento del presidente ucraino Zelensky a Sanremo è una bella gatta da pelare». C’è un Berlusconi che può commentare senza troppe remore il caso del momento, ed è Pier Silvio, ad di Mediaset, che quest’anno non tira indietro il piede durante il Festival e si prepara a erodere gli ascolti bulgari di Amadeus con le sue trasmissioni di punta regolarmente in onda durante Sanremo. «Da un lato c’è la libertà di espressione del presidente Zelensky- ha sottolineato Pier Silvio – che vuole far sentire la sua voce e tutti noi siamo con lui e con l’Ucraina. La Rai però deve fare le sue scelte e non civoglio mettere becco. Dall’altro lato però c’è anche e soprattutto la visione del cittadino che paga il canone e, solo in questa veste, dico che a me che Zelensky sia a Sanremo non fa piacere. La guerra, il conflitto, mette davanti ai nostri occhi centinaia di morti ogni giorno, cosa c’entra il Festival di Sanremo? Mi sembra una ricerca di visibilità che – aggiunge Berlusconi – un pochino mi turba. Preferirei di no, ma poi ognuno è fatto a proprio modo». Non ha ripubblica è una bella gatta da pelare I disarmo è inutile e non ci conviene” Se anche il 60% del pubblico guarderà Sanremo, resta un 40% a cui è giusto dare un’alternativa cette facili da suggerire ai vertici Rai, quand’anche gliele volesse servire: «Non tocca a me decidere, ma da editore di una testata/servizio pubblico dovrei riflettere. Certo è che ci si trova davanti a un presidente che viene a fare i suoi proclami e ci si deve interrogare sull’opportunità». Canale 5, Italia 1 e Rete 4 rimarranno «accese», trasmettendo i programmi acchiappa ascolti (su Canale 5 Grande Fratello Vip e C’è posta per te, Le Iene su Italia 1 e tutti i talk politici su Rete 4).

Ancora Pier Silvio: «Vi chiederei di dimenticare la parola controprogrammazione. Semplicemente dopo molti anni non mettiamo in campo un disarmo assoluto; è vero, anni fa avevamo iniziato a farlo, ma tra crisi economica, pandemia e guerra c’è sempre stato un buon motivo per risparmiare una settimana e fare il salto a quella dopo. Durante i Mondiali di calcio, che come sapete sono stati trasmessi dalla Rai, i nostri ricavi pubblicitari non ne hanno risentito assolutamente ed è scattata la scintilla. Abbiamo pensato che si poteva vendere una settimana come quella del Festival con un prezzo di listino normale. Questo pensiero si è tramutato in una proposta concreta a cui i nostri clienti hanno risposto con entusiasmo. Per questi e altri motivi questa scelta ci vede “accesi” e anche se diciamo, come sempre, Evviva Sanremo, stavolta non “sprogrammiamo”. Ringrazio per questo in primis Maria De Filippi e tutto il suo team, la squadra del Grande Fratello, Le Iene e tutti i professionisti che lavoreranno come al solito, come sempre». Oltre al motivo aziendale-commerciale, l’editore ritiene sbagliatissimo togliere una alternativa al pubblico italiano: «Certamente – osserva – Sanremo è l’evento di spettacolo, musica e costume più importante che esista in Italia, ma questo non toglie che avere delle alternative sia un servizio per il pubblico: togliere tutto è fare una televisione da terzo mondo, sarebbe un disservizio. E poi parliamoci chiaro, se anche Sanremo dovesse fare il 60% di ascolto, rimarrebbe comunque un 40% che non lo guarda, e magari sono affezionati telespettatori delle nostre reti. Quindi, la decisione è dare un’alternativa, senza aspettarci chissà quali risultati».
(Continua su La Stampa)

(Nella foto Pier Silvio Berlusconi)

Related Posts

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

+ 67 = 77