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Minoranze linguistiche, 23 anni di tutela | Il Friuli

Sono trascorsi 23 anni dall’approvazione della legge 482 “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”, che, in attuazione dell’articolo 6 della Costituzione e in armonia con i principi generali stabiliti dagli organismi europei e internazionali, ha normato la tutela e la valorizzazione di una serie di lingue e culture; per la nostra regione sono quelle delle comunità friulana, germanica e slovena.

Giovedì 15 dicembre ricorre l’anniversario dell’approvazione della legge. Per l’occasione, il Patto per l’Autonomia promuove sulla sua pagina Facebook una lettura degli articoli più significativi coinvolgendo intellettuali, esponenti di associazioni e di partiti, anche europei, da sempre in prima linea nella difesa e nella promozione del pluralismo linguistico e culturale.

Ad aprire la lettura sarà Giampaolo Bidoli, consigliere regionale del Patto per l’Autonomia. A seguire, il segretario del Patto per l’Autonomia e capogruppo in Consiglio regionale, Massimo Moretuzzo; Angelo Floramo, scrittore, insegnante e operatore culturale; Tatiana Rojc, senatrice di lingua slovena; Marco Stolfo, giornalista, storico e politologo; Walter Tomada, scrittore, storico e direttore del mensile “La Patrie dal Friûl”; Rossella Malisan, vicesegretaria del Patto per l’Autonomia; Aina Sandrini, componente della Kanaltaler Kulturverein Associazione culturale della Valcanale; il rapper Dj Tubet; Andrea Valcic, presidente della Clape di culture “Patrie dal Friûl”; Elisabetta Basso, presidente del Patto per l’Autonomia; Lorena López de Lacalle, presidente di EFA/ALE – European Free Alliance/Alleanza Libera Europea.

La legge 482/99 ha permesso di completare e ampliare gli ambiti di tutela già definiti dalla normativa regionale, la legge 15/96, il primo provvedimento legislativo a riconoscere ufficialmente il friulano come “lingua”. La legge statale contiene una disciplina più specifica sull’insegnamento delle lingue minoritarie a scuola e prevede un diritto generalizzato di usare queste lingue in tutte le amministrazioni pubbliche del territorio interessato. Molto rilevanti sono anche le norme riguardanti la programmazione nella radiotelevisione pubblica.

“La lettura degli articoli della legge 482 ci sembra una iniziativa doverosa e necessaria dopo le recenti, gravissime, dichiarazioni del senatore di Fratelli d’Italia Roberto Menia per il quale il friulano e le altre lingue minorizzate non vanno insegnate a scuola, mentre, secondo l’esponente patriota, andrebbe promossa una battaglia in difesa dell’identità nazionale attraverso l’unità linguistica che passerebbe per l’uso dell’italiano, lingua ufficiale dello Stato”, afferma il segretario e capogruppo Moretuzzo, che ricorda: “Autonomia e specialità del Friuli Venezia Giulia trovano fondamento proprio nella presenza delle minoranze linguistiche e nella loro tutela. Non possiamo, né vogliamo dimenticarcene”.

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