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Lea, salvata dal canile diventa campionessa nella cerca di tartufi. «Mi avevano avvelenato il mio cane. L’ho adottata e ora è come una figlia»

di Carlotta Lombardo

A Citt di Castello la storia di Mario Guerrini, cavatore tifernate, e della sua cagnolina prodigio di tre anni. Noi tartufai siamo i migliori amici dei cani. La nostra fortuna dipende da loro

Lo scorso anno le polpette avvelenate gli avevano stroncato Fimo, un cane lagotto romagnolo re della trifola. Ma non appena saputo dell’esistenza di Lea, una cagnolina meticcia di tre anni che, non potendo pi essere tenuta dal suo padrone assieme agli altri cani, avrebbe passato il resto della sua vita in canile, Mario Guerrini non ci ha pensato due volte: Lea, l’avrebbe adottata lui. La cagnolina avrebbe fatto parte della sua famiglia a quattrozampe specializzata nella ricerca del tartufo. Quello che Mario, 62enne noto ed esperto tartufaio di Citt di Castello (Pg), capitale del pi raro e ricercato tra i tartufi, non sapeva che presto quel cane si sarebbe rivelato un vero campione nella ricerca del tartufo. Lea straordinaria, ha un fiuto eccezionale, affettuosa e intelligente e sta dando sfoggio di grande abilit nella ricerca del prezioso prodotto della terra — racconta il “cavatore” tifernate —. In pochi mesi di attivit ha consentito la ricerca di oltre un chilo di preziosa trifola, bianchetto e nero, di ottime pezzature. Davvero un record.

Una storia a lieto fine che, nel mondo dei tartufai, non per la prima. A Citt di Castello leggendaria la storia di Leo, un cane cocker spaniel che ha perso la vista da oltre un anno ma grazie al suo olfatto continua a trovare tartufi. Leo — racconta il suo proprietario Lorenzo Tanzi – arrivato nella nostra famiglia nell’agosto del 2012. I cani che abbiamo avuto (una trentina) sono stati tutti addestrati per la cerca dei tartufi e quindi abbiamo deciso di provare anche con lui. Fin dall’inizio il cucciolo manifesta una particolare predisposizione per il profumo del tubero e, con il tempo, acquista una cerca meticolosa che gli permette di individuare i tartufi. Dopo qualche tempo per Leo arrivata la cecit non curabile, diagnosticata dal veterinario — continua il suo inseparabile conduttore —. Ma ha un naso e un olfatto super che gli consentono ancora di andare a tartufi. Noi tartufai siamo i primi amici dei cani e li trattiamo con amore come fossero figli — chiosa Mario Guerrini —. Le nostre fortune dipendono solo da loro. Dal fiuto impareggiabile e dall’intelligenza di questi straordinari animali.

4 aprile 2023 (modifica il 4 aprile 2023 | 15:19)

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