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La relazione con te stessa sarà sempre la più importante di tutte

  • Una 23enne single ormai da tempo non riesce a trovare qualcuno che le piaccia perché è rimasta scottata da un’intensa relazione giovanile 
  • Due neosposi con una lunga e solida storia alle spalle sono in crisi perché non sanno dove passare il Natale 
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Cara Giulia,

ho 23 anni e sono sempre single. In realtà ho avuto diverse occasioni per non esserlo più, ma per qualche motivo è da quando ero al liceo che non mi piace mai nessuno per davvero. Sono uscita con alcuni ragazzi negli anni e ho provato vari metodi di incontro, sia quelli più “tradizionali” che ogni possibile app di dating.

Ho avuto rapporti più o meno soddisfacenti, dato baci più o meno convinti, sono andata al cinema e a cena e a ballare e anche in una breve vacanza, ma la scintilla non scatta mai. Ho conosciuto belle persone, ragazzi sensibili, ragazzi belli, ragazzi simpatici, ragazzi ricchi, ma nessuno di loro mi ha mai fatto innamorare.

Sono rimasta scottata da una relazione giovanile molto intensa che mi ha accompagnato dai 17 ai 20 anni e ora è come se non riuscissi a trovare nessuno all’altezza del mio ex, che anche se mi ha fatto soffrire rimane il mio primo grande amore. Mi sembra di avere qualcosa di sbagliato, come se vivessi le emozioni con il freno a mano tirato. Consigli?

B.


Cara B.,

perché mai dovresti essere sbagliata? Stare da soli è bellissimo e utile, soprattutto alla tua età, soprattutto se non hai voglia di altro. Non c’è un decreto legge che stabilisce che ti debba piacere qualcuno, né adesso né mai. Magari è un momento così, magari stai trovando altre fonti di gratificazione di cui non ti sei ancora resa conto ma che nonostante ciò ti stanno fornendo tutta la benzina di cui hai bisogno. Non è per niente scontato, in tempi di crisi energetica.

Capisco l’assillo, l’idea che il mondo sia a misura di coppia è piantato nel nostro cervello insieme a Baby Shark e T’appartengo di Ambra Angiolini (sostituisci quest’ultima con riferimento Gen Z) ed è altrettanto inestirpabile. Dai la colpa a chi vuoi tu – ai cattolici, ai tuoi genitori, a Sandra Bullock – ma ricordati sempre che la relazione più importante della tua vita sarà sempre quella che hai con te stessa.

In quanto al fantasma dell’ex forse ci si può lavorare, la terapia in questi casi è sempre una buona idea. Non tanto perché di default tu debba pagare qualcuno per dimenticare un ex fidanzato, quanto per capire perché sei rimasta ferma lì e cosa ti tiene legata al passato (sempre per quel discorso della relazione con te stessa, che magari poi migliora quando dici le cose a voce alta e sciogli qualche nodo).

Da quello che mi dici comunque non ti sei negata alcuni tentativi, e questo secondo me è già abbastanza per ritenerti soddisfatta. Ora datti una pacca sulla spalla, infila i pantaloni della tuta e goditi un po’ di meritata solitudine.

Giulia

Cara Giulia,

ho un problema da poco che tuttavia mi assilla da giorni e ho pensato di rivolgermi a te, che hai sempre detto di essere in una relazione di lunga data. Bene, anch’io sono innamorato di mia moglie da molto tempo, e lei ama me. La scorsa estate ci siamo sposati dopo otto anni insieme e questo non ha fatto che rinforzare il nostro legame.

Ora però ci troviamo ad affrontare alcune cose con uno spirito diverso. Le feste imminenti, per esempio, sono state causa di discussione, nello specifico perché lei dice che ora che siamo sposati dobbiamo passarle insieme. A me ovviamente farebbe molto piacere, ma il problema è che veniamo da città diverse e le rispettive famiglie abitano lontane.

Morale della favola, non riusciamo a metterci d’accordo su dove passare il Natale, se dai miei o dai suoi. Lei propone di fare Natale dai suoi e Pasqua dai miei, ma so che mia madre ci rimarrebbe malissimo a non vedermi a Natale. Capisco però anche la famiglia di mia moglie, che desidera avere la figlia con sé per l’occasione. Come la risolviamo?

E.


Caro E.,

devo dirti la verità, non capisco molto in che modo il matrimonio dovrebbe cambiare le dinamiche di una coppia, tanto a maggior ragione di una coppia centenaria come la vostra. Mi sembra che non lo capisca neanche tu, e forse infatti dovrei dirla a tua moglie questa cosa. Quindi posso solo offrirti la mia solidarietà in questa situazione che anche a mio avviso sfugge alla logica razionale. Perché non dividervi come avete sempre fatto? Avete fatto un accordo prematrimoniale che prevede di passare insieme 365 giorni all’anno? Sono domande che probabilmente ti stai ponendo anche tu, nel dubbio vai a controllare cosa hai firmato.

Qui dall’Ufficio Complicazioni intanto ti mando una proposta che probabilmente non risolverà nulla: ma unire le famiglie in un posto che vi appartiene? Non è forse questo lo spirito del Natale? Non è stato inventato per costringere nella stessa stanza persone che si tollerano a malapena e riempirle di cibo finché non litigano o si addormentano? So che dovrete accantonare l’idea, perché nessuna persona sotto i 60 anni ha una casa abbastanza grande per invitare più di due persone alla volta, ma sarebbe l’unica via diplomatica. Nel mondo reale temo invece che si ridurrà tutto alla scelta di Sophie dei maschi eterosessuali: dovrai scegliere se offendere tua moglie o tua madre. In bocca al lupo.

Giulia

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