Il Consiglio Affari esteri dell’Unione europea ha aumentato di due miliardi il Fondo europeo per la pace, una decisione che aiuterà a sostenere le forze armate del Vecchio continente e che si è rivelato uno strumento fondamentale anche per il sostegno all’Ucraina. Inoltre, continua l’impegno dell’Ue in Africa, con il prolungamento delle missioni nel Corno d’Africa e l’iniziativa in Niger

Aumenta a due miliardi di euro il tetto del Fondo europeo per la pace Epf, con la possibilità di un ulteriore aumento successivo, portando il totale massimale finanziario complessivo a cinque miliardi e mezzo di euro. È la decisione assunta dal Consiglio degli Affari esteri che ha riunito a Bruxelles i capi della diplomazia dei 27 Paesi dell’Ue. “La decisione odierna ci garantirà i fondi necessari per continuare a fornire un sostegno militare concreto alle forze armate dei nostri partner” ha commentato l’Alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell, aggiungendo come “In meno di due anni, il Fondo europeo per la pace ha dimostrato il suo valore, cambiando completamente il modo in cui sosteniamo i nostri partner in materia di Difesa e rendendo l’Ue e i suoi partner più forti”.

Sostegno all’Ucraina

La decisione è importante anche per quanto riguarda il sostegno che l’Unione europea ha scelto di fornire all’Ucraina per resistere all’invasione russa di febbraio. L’Epf, infatti, è stato istituito nel marzo 2021 per finanziare tutte le azioni di politica estera e di sicurezza comune (PESC) relative a questioni militari e di difesa, con l’obiettivo di prevenire i conflitti, preservare la pace e rafforzare la sicurezza e la stabilità internazionali. In particolare, il Fondo consente all’Ue di finanziare azioni volte a rafforzare le capacità dei Paesi terzi in materia di questioni militari e di difesa. Grazie al Fondo, l’Europa ha finora sostenuto le forze armate ucraine attraverso sei pacchetti di sostegno successivi.

Impegno nel Corno d’Africa

Accanto alla decisione di potenziare il fondo della pace, i ministri degli Esteri europei hanno anche approvato la proroga di altri due anni per le missioni militari gestite dall’Unione tramite la Politica di sicurezza e di difesa comune (Psdc) nel Corno d’Africa e in Somalia. Il Consiglio ha infatti porporato i mandati dell’operazione marittima anti-pirateria Atalanta, la missione di addestramento militare Eutm Somalia (attualmente guidata dal generale dell’Esercito italiano Roberto Viglietta) e la missione per lo sviluppo delle capacità civili Eucap Somalia, fino al 31 dicembre 2024. L’obiettivo è quello di consolidare la presenza e la risposta dell’Ue quale fornitore di sicurezza in un contesto strategico come quello del Corno d’Africa, secondo un approccio olistico che mette a sistema le tre missioni, marittima, militare e civile, in un unico sguardo securitario nella regione.

La missione in Niger

Oltre a prolungare le missioni già avviate, il Consiglio ha anche deciso di istituire una missione di partenariato militare nell’ambito della Psdc per sostenere il Niger (Eumpm Niger) nei suoi sforzi nella lotta al terrorismo. L’obiettivo della missione è rafforzare le capacità delle forze armate nigerine per il contrasto ai gruppi terroristici tramite la creazione di un Centro per la formazione dei tecnici delle Forze armate, che fornirà consulenza e formazione specializzata ai militari del Paese africano, sostenendo al contempo la creazione di un nuovo battaglione di comunicazione e supporto al comando. L’impegno ha una durata iniziale di tre anni, con un investimento pari a 27,3 milioni di euro. La missione si coordinerà con quella già attiva nel Paese, l’Eucap Sahel Niger, stabilita per rafforzare l’interoperabilità tra le forze di sicurezza e di difesa del Niger.