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Crotone, le polemiche sui soccorsi L’ordine di salvataggio mai partito: «La navigazione è regolare»

di Giusi Fasano, inviata a Crotone

Frontex non segnala criticit alla Guardia costiera Nessuno dalla barca chiede aiuto. Cos escono i mezzi della Finanza ma non le motovedette del salvataggio

Sessantasei bare nel Palasport di Crotone. Sessantasei vite perdute in un mare d’acqua e burocrazia, e regolamenti, e segnalazioni... Ci sono state oppure no delle lacune nella gestione dei soccorsi per quella povera gente in balia delle onde? A guardarla dalle versioni dei principali protagonisti — Frontex, Guardia costiera e Guardia di finanza — questa storia si riduce a un elenco di azioni per provare a salvare la barca e il suo carico umano. Ma sappiamo com’ andata a finire, quindi quantomeno probabile che qualcosa non abbia funzionato nella catena dei soccorsi. Non fosse altro per la sottovalutazione dei rischi che quella bagnarola correva mentre navigava ancora al largo delle coste calabresi. Oppure, come sta emergendo, il punto debole forse stato tentare di raggiungerla come se si trattasse di una operazione di polizia piuttosto che di soccorso. Pi un controllo per traffico di migranti che una corsa per aiutarli a raggiungere la riva.

Come ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, nella sua audizione in commissione Affari costituzionali al Senato, c’ un’indagine in corso alla quale nessuno si sottrae e quell’indagine riguarda il naufragio — certo — e anche tutte le fasi precedenti. Il barcone con i disperati partito alle tre del mattino del 22 febbraio dal distretto di Cesme (Smirne), in Turchia. Il 21 quella gente era a Istanbul, gli scafisti hanno imbarcato tutti su due grandi camion ed cominciato il viaggio. Direzione Smirne, appunto. Poi un tratto a piedi lungo la costa del distretto e alla fine la barca tanto sognata. Era bianca, si chiamava Luxury 2, raccontano le persone sentite a verbale. La Luxury parte, ma dopo tre ore di navigazione il motore in panne. Uno scafista chiede aiuto e arriva una seconda imbarcazione, stavolta di legno, pi grande e malconcia. Nome: Summer Love. I migranti passano sulla nuova imbarcazione e ripartono verso la terra promessa, l’Italia.

Il caicco, come lo descrivono i migranti nei verbali, sta navigando ormai da tre giorni quando un velivolo Frontex — alle 22.30 di sabato 25 febbraio — lo intercetta 40 miglia al largo della costa calabrese. Frontex l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. Le sue rilevazioni termiche confermano che a bordo ci sono tante persone, i suoi strumenti di indagine dicono che sul barcone attivo un telefono cellulare turco. praticamente certo che si tratti di traffico di migranti. E infatti con questa ipotesi che dal velivolo parte una segnalazione. Gli operatori Frontex la mandano all’Icc, l’International coordination centre, cio le autorit che si occupano della cosiddetta law enforcement, in pratica le operazioni di polizia (contrabbandieri, traffico di migranti, ecc), di cui fa parte anche la Guardia di finanza. Per conoscenza Frontex gira la segnalazione anche alle Centrale operativa della Guardia costiera di Roma. Il punto che quella segnalazione, secondo la ricostruzione della Guardia costiera, parla di una unit che naviga regolarmente, a 6 nodi e in buone condizioni di galleggiabilit, con una persona sola visibile sulla coperta.

La Guardia costiera (che non nell’Icc) si tiene fuori dall’intervento. Anche perch la Finanza le comunica di aver inviato i suoi mezzi. Per di pi dalla barca nessuno chiede aiuto. Quindi niente allarmi. Non viene attivato il Sar, il soccorso in mare che avrebbe fatto partire le Classi 300 della Guardia costiera, motovedette specializzate proprio nel recupero di persone in difficolt e capaci di affrontare mare forza 7-8. Le Classi 300 a Crotone sono e a Crotone restano. Sabato sera, dunque, il destino dei 180 (o forse pi) migranti sulla Summer Love nelle parole della segnalazione Frontex: Naviga regolarmente, in buone condizioni di galleggiabilit. Partendo da quelle parole si muove la macchina della law enforcement . La Guardia di finanza dispone l’intercetto — per dirla con la sua stessa espressione — della barca. Salpa con la Vedetta V5006 da Crotone e con il Pattugliatore veloce PV6 Barbarisi da Taranto. Si va a intercettare, appunto, non a soccorrere, l’imbarcazione presumibilmente coinvolta nel traffico di migranti. I due mezzi partono, a quel punto, nonostante le proibitive condizioni del mare ma quelle condizioni non fanno scattare il Sar. Il pattugliatore e la vedetta non riescono a raggiungere il target, come dicono, e tornano indietro attivando il dispositivo di ricerca a terra, lungo le direttrici di probabile sbarco. A met notte sono tutti in attesa, diciamo cos, che il barcone si spiaggi da qualche parte.

Alle quattro di domenica mattina alla foce del Tacina ci sono due uomini che pescano con le canne i pesci che il mare ormai in tempesta porta verso la battigia. A un certo punto sentono il rumore di uno schianto. la fine del sogno per 180 disperati in cerca di un futuro migliore. Il Summer Love si disintegra assieme alle vite di 66 persone. Parte il grande allarme. La Guardia costiera dispone il Sar, ma ormai troppo tardi. E ci tiene a precisare nel suo comunicato che questa — e soltanto questa — la prima informazione di emergenza ricevuta. Come a dire che tutto ci che successo prima non riguarda loro.

28 febbraio 2023 (modifica il 28 febbraio 2023 | 23:11)

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