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Caos in Perù: 2 morti e scazzottata tra deputati – Paolo Manzo

Perù: due morti, 5 feriti gravi, un seguace di Castillo ha preso a pugni un parlamentare di destra e giornalisti bastonati.

Sale la pressione perché Dina Ercilia Boluarte fissi una data per nuove elezioni presidenziali da tenersi a breve (e non nel 2024 come vorrebbe lei). Il deputato Pasión Dávila, del Blocco degli insegnanti-molto vicino all’ex presidente – ha colpito a pugni il parlamentare Juan Burgos, del partito di destra Avanza País, nella prima sessione parlamentare dopo il tentativo di golpe di Castillo. Due persone sono state uccise ieri in uno scontro tra polizia e manifestanti che protestavano contro il nuovo governo del Perù nella città di Andahuaylas. Diversi i feriti negli scontri. Le manifestazioni di protesta si stanno tenendo in varie zone del Perù contro la destituzione del presidente Pedro Castillo e chiedendo l’anticipo delle elezioni generali. Molte le aggressioni ai giornalisti ieri a Lima da parte di sostenitori dell’ex presidente Castillo, radunati davanti al luogo in cui è detenuto. I reporter sono stati attaccati, inseguiti e letteralmente a bastonati. I video mostrano la violenza contro i giornalisti e l’incapacità della polizia di fermare le aggressioni. In 14 regioni del paese tra cui Cusco, Puno, Arequipa e Apurimac è stato dichiarato uno sciopero permanente fino all’anticipo delle elezioni e alla chiusura del Parlamento. L’aeroporto di Andahuaylas è stato chiuso dopo attacchi e dopo che la stanza del radar e il deposito del carburante sono stati incendiati. Ieri la presidente Dina ha dichiarato lo stato di emergenza in tutto il paese andino.

Cuba: picchiato in carcere il dissidente José Daniel Ferrer davanti alla sua famiglia.

Il leader di UNPACU, la maggiore associazione di opposizione José Daniel Ferrer, in carcere dall’11 luglio 2021, è stato aggredito davanti alla sua famiglia, durante una delle rare visite concesse dalla dittatura. Ferrer, leader dell’Unione patriottica di Cuba (Unpacu), è stato picchiato in presenza dei suoi figli e di sua moglie durante una visita di famiglia nella prigione di Mar Verde (Santiago de Cuba) il 9 dicembre scorso. Anche la sua piccola figlia, Victoria Fátima Ferrer, che è corsa in aiuto del padre, è stata picchiata, così come sua moglie Nelva. Ferrer è uno dei dissidenti più noti al di fuori dell’isola e faceva parte del “gruppo dei 75” condannato nel 2003 durante l’ondata repressiva nota come “Primavera Nera”.

Venezuela: l’83% delle vendite di Chevron finirà nelle tasche del regime di Maduro

Secondo l’economista e professore di relazioni internazionali all’Università di Denver, Francisco Rodríguez “è falso” che Maduro non riceverà entrate dalla vendita di petrolio venezuelano da parte della Chevron, come sostenuto da Biden. “Il governo venezuelano continuerà a incassare l’83% di tutte le vendite con la differenza che sta impiegando gran parte di questo reddito per ridurre le sue passività invece di aumentare le sue attività”.

Il disastro del Cile spiegato dal Wall Street Journal

“Il Cile è una nazione distrutta. Le strade di Santiago sono esplose di nuovo in violenza questo autunno, dopo che gli elettori hanno respinto il tentativo di sostituire la costituzione voluto da Boric e compagni. Per quattro decenni, il Cile è stata l’eccezione in un continente noto per l’instabilità politica e la cattiva gestione economica ma nel 2019, l’ex “tigre” del Sud America è piombata nel caos. Per molti osservatori esterni, le ragioni che i manifestanti danno cambiare la costituzione del paese hanno poco senso. Citano la disuguaglianza, ma il Cile è meno diseguale rispetto ai suoi vicini. Citano la scarsa istruzione e assistenza sanitaria, ma il Cile ha le migliori in Sud America. Dicono che la costituzione vigente è una “eredità persistente di Pinochet”, anche se ha sostenuto per oltre 3 decenni la democrazia più stabile e politicamente diversificata del continente. Nel 2018, quando Piñera si è insediato per il suo secondo mandato, il reddito pro capite del Cile era il più alto del Sud America e solo quattro paesi sudamericani hanno meno disuguaglianza sociale del Cile. Secondo Pisa, una delle principali misure internazionali di qualità dell’istruzione, il Cile ha il sistema educativo più performante di qualsiasi nazione in America Latina, ma il contrasto tra aspettative e realtà ha reso il paese una polveriera. Nell’ottobre 2019, le principali città del Cile erano in fiamme, un movimento di protesta apparentemente innescato da un aumento della tariffa della metropolitana a Santiago ma con obiettivi di vasta portata e un’agenda di estrema sinistra. Ora la situazione è infinitamente peggiore rispetto al 2019”.

Colombia: si conclude oggi il primo round di negoziati con l’ELN

La Chiesa parteciperà al tavolo di dialogo, al quale saranno invitati anche l’ONU, gli Stati Uniti e altri Paesi, tra cui Germania, Spagna e Svizzera, come “accompagnatori del processo”, oltre a Cile e Messico, come “garanti”.

Paolo Manzo, 13 dicembre 2022

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