Un impianto sportivo che serva alla comunità intera, non una piscina al servizio di questo o di quel campanile, perché o si ragiona in questi termini o non si farà mai nulla. Come spesso accade, che alle parole non seguano i fatti. Oltre all’animata discussione sulla piscina di Prabi oggi, ma non da oggi, s’innesta anche quello di un impianto che asserva alla comunità intera. Dove? In zona centrale, tra i due Comuni di Arco e Riva, zona Fangolino o terreno ex Rigotti, per esempio, come l’assessore Lorenzo Pozzer ha avuto modo di dire giorni fa parlando dell’argomento. Un impianto che sia “sostenibile” soprattutto dal punto di vista finanziario, con una gestione che non chiuda sempre il bilancio in negativo bensì in positivo. È su questo che si deve ragionare, il resto sono chiacchiere. Ma non un Acquapark, questo è altrettanto certo. Per questo “qualcosa” ha iniziato a muoversi nei giorni scorsi, con un Tavolo tecnico attorno al quale si sono seduti il presidente di Amsa Renato Veronesi, l’amministratore unico di Alto Garda Parcheggi e Mobilità Marco Torboli e i due assessori comunali allo sport, Dario Ioppi per Arco e Lorenzo Pozzer per Riva del Garda. Con loro un architetto, Ralf Dejaco, il quale con il suo Studio professionale ha illustrato il progetto preliminare dell’impianto di Prabi e incaricato di proporre una soluzione-proposta per un impianto sovracomunale, tenendo conto del fattore denaro e degli aspetti tecnici legati alla stessa. Insomma, ci dica come si potrebbe fare, ecco. Cosa che il professionista ha promesso di presentare entro dicembre 2022 alle due amministrazioni. Questo perché Dejaco ha già visionato alcune zone “papabili” ad ospitare l’impianto sovracomunale, e, dunque, ora entro metà dicembre dovrebbe presentare il tutto per metà dicembre, sperando sia la volta buona. Impianto sovracomunale con piscina olimpionica, lunga cinquanta metri insomma, in modo da accontentare gli agonisti e le società che insegnano il nuoto professionalmente e hanno bisogno di una vasca di quella lunghezza. Ma, perché una piscina olimpionica ha costi molto alti, un “qualcosa” che possa contornare la vasca e che permetta costi sostenibili. Partire con previsione di bilanci negativi, logicamente, non è mai bello.
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