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Alice Neri, il presunto assassino indagato per tentata estorsione a un’altra donna con un video hard

di Alessandro Fulloni

Mohamed Gaaloul avrebbe minacciato di diffondere a parenti e colleghi di lavoro filmati che ritraevano i due nel corso di rapporti sessuali, qualora la vittima non avesse rinunciato ad un credito di 2.000 euro. Il mistero della ricerca su google nel cellulare

Mohamed Gaaloul, il 29enne tunisino arrestato in Francia per l’omicidio della 32enne Alice Neri, trovata bruciata nella sua auto il 18 novembre a Concordia (Modena), è indagato anche per tentata estorsione ai danni di un’altra donna sempre della Bassa.

Nel corso delle indagini sulla morte di Alice, gli inquirenti sarebbero arrivati ad ipotizzare la tentata estorsione poiché l’uomo avrebbe minacciato la donna in questione di diffondere a parenti e colleghi di lavoro video che ritraevano i due nel corso di rapporti sessuali, qualora la vittima della tentata estorsione non avesse rinunciato ad un credito di circa duemila euro, soldi che la donna aveva prestato al 29enne.

Non risulterebbe però che Alice Neri e la donna in questione si conoscessero. Risulta anche che sul cellulare di Alice Neri, nelle ore tra la notte e la mattina del delitto, è stata effettuata una ricerca su «Google» per una località — Vallalta — che corrisponde a quella del domicilio di Mohamed Gaaloul, indagato per omicidio volontario e distruzione di cadavere.

Insomma: il mistero s’infittisce. Ricapitoliamo: Alice, sposata, una figlia di quattro anni, la sera del delitto ha un appuntamento allo Smart Cafè di Concordia con un collega. Va detto subito che l’uomo (assistito dai difensori Matteo De Sanctis, Roberta Sofia, Pierluigi Olivieri e Luigi Esposito) è uscito dall’indagine così come il marito della 32enne, Nicholas Negrini: i loro alibi sono risultati inattaccabili e al momento del delitto si trovano esattamente dove hanno detto da subito ai carabinieri, nelle loro case. L’appuntamento tra i due è fissato alle 20 e restano al pub sino alle 3 «parlando solo di lavoro» afferma l’avvocato Olivieri che racconta anche che nello stesso bar i due si erano visti qualche giorno prima, sempre per lavoro.

Prima delle 3 e 30 del mattino l’uomo se ne va (le telecamere lo inquadreranno mentre raggiunge casa sua alle 3 e 40) . Nel frattempo, in quegli stessi minuti, Alice raggiunge la sua macchina, una Ford. Qui il giallo vero e proprio comincia. Sempre alle 3 e 40 il cellulare di Alice viene disattivato. Ma un istante prima qualcuno fa a tempo a digitare la parola «Vallalta»: ovvero la località in cui vive Gaaloul — senza permesso di soggiorno, diverse denunce per spaccio, senza lavoro — che l’8 novembre si è sposato, con una cerimonia nel comune di Concordia, con una ragazza greca che vive nella località della Bassa a due passi dal fiume Secchia.

Facciamo un passo indietro di circa 40 minuti. Sono le tre quando Gaaloul arriva in bici al locale. Dentro ci sono tre o quattro nordafricani intenti a giocare alle slot. In un tavolo in disparte Alice e il collega. Il tunisino la guarda per poi uscire. Quando l’amico della donna esce battibecca con qualcuno dei magrebini, uno seduto appoggiato alla sua auto alla sua auto gli chiede una sigaretta, l’altro gli fa «spostati» e la storia finisce lì. Nel frattempo Alice sale sulla sua Ford e vi resta qualche istante. C’è un movimento — hanno sottolineato gli inquirenti alla conferenza stampa di venerdì in cui ha parlato il procuratore di Modena Luca Masini — da cui sembra che il tunisino vada verso la macchina della donna poco prima che parta. L’unica possibilità, quindi, è che se ne fosse andato sulla macchina della 32enne.

Gaaloul viene fatto entrare volontariamente nell’auto o vi sale con la forza? Mistero. Come resta un mistero l’ipotesi che i due si conoscessero. «Non ci sono elementi per confermarla» dicono gli investigatori scuotendo la testa. Ma da Mulhouse (dove il tunisino è stato arrestato dopo la sua precipitosa fuga nei giorni successivi al delitto) un portavoce della polizia francese ha fatto sapere all’Afp ha fatto sapere che «a priori, il sospettato sarebbe un conoscente della vittima».

17 dicembre 2022 (modifica il 17 dicembre 2022 | 15:31)

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