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Portofino, il boom dei turisti come il Covid: sulle calate si potrà passeggiare, non sostare

Concessi accesso e passeggio, vietata (anche a piedi) la sosta. La stagione turistica deve ancora ufficialmente ripartire e a Portofino l’amministrazione si difende così, con una normativa dedicata alla circolazione dei pedoni che riporta indietro il borgo all’epoca delle restrizioni anti Covid. Con l’ultima ordinanza comunale, in previsione dell’aumento di visite guidate, comitive e flussi di turisti in arrivo nell’area cittadina, l’amministrazione ha di fatto istituito in paese due “zone rosse” in cui sarà vietato “lo stazionamento di persone dovuto a punto di aggregazione di gruppi e crocieristi e di ritrovo in attesa per imbarco su battelli o altro”. Un tentativo di gestire l’attesa ondata di accessi prevista per le feste pasquali, di fatto, che riaccende il dibattito sulla tutela pezzi fragili di patrimonio del Paese, dalle Cinque Terre a Venezia fino alla stessa Portofino.

Già in vigore (almeno tecnicamente) da alcuni giorni, per ora non è prevista “un’applicazione stretta della norma”, – spiegano i vigili in servizio in piazzetta – tanto è vero che ancora per oggi nel borgo tutto pare continuare nella norma. Probabile però che l’ordinanza diventerà effettiva già nei prossimi giorni festivi, quando è atteso il consueto boom dei visitatori delle vacanze pasquali, e in Comune si fa capire rimarrà in vigore fino al 15 ottobre.

La macro area del paese interessata dal provvedimento è quella ricompresa tra piazza Martiri Olivetta, la nota “piazzetta”, Calata Marconi e i bagni pubblici di Molo Umberto I. Di fatto, oltre alla piazzetta simbolo del borgo, le zone più frequentate di Portofino: moli e calate. Passaggi stretti “che tra i dehor dei locali e gli assembramenti sono diventati un problema di sicurezza”, viene spiegata la misura. Dalla prima mattina fino alle 18, i turisti potranno accedere alla piazza, passeggiare, fare acquisti o scegliere ristoranti, ma non si dovranno fermare né potranno creare assembramenti. Pena, nel peggiore dei casi, di rischio sanzioni: chi non rispetterà le disposizioni, teoricamente, – così almeno si legge nel testo dell’ordinanza comunale – potrebbe dove pagare una multa tra i 68 e i 275 euro.

Nell’ordinanza, in riferimento ai passaggi su moli e calate, si legge di “problemi di fluidità della circolazione pedonale e veicolare”, “gravi intralci potenziale pericolo derivante dall’eccessiva densità di persone in rapporto alla superficie disponibile” su una banchina “priva di barriere di sicurezza lato mare”. Ma anche di transito di mezzi di soccorso “talmente difficoltoso da dover richiedere l’intervento di Forze di Polizia per gestire la viabilità dei pedoni, creando un ostacolo a soccorsi tempestivi”. Voci e problemi di sicurezza che spiegano solo in parte, però, l’iniziativa del Comune.

La decisione per certi versi clamorosa del sindaco di Portofino, Matteo Viacava, arriva del resto dopo anni di discussione sulla tutela del borgo e dalla gestione del turismo selvaggio. Ancora in questi giorni, pochi chilometri più a levante, nei borghi delle Cinque Terre, si parlava dell’opportunità di istituire il numero chiuso per la visita a sentieri, spiagge e paesi, e nel caso di Portofino di un pagamento per accedere alla piazzetta e le calate di levante. La zona rossa per i pedoni (nell’ordinanza sono previste anche nuove disposizioni per il traffico veicolare), almeno in tempi di “non emergenza”, a pandemia teoricamente lontana, rimarrà una primissima volta.

“L’obiettivo non è quello di rendere esclusiva la località, ma di permettere a tutti di godere della bellezza di Portofino. Si discute da sempre su come rendere il borgo ordinato e fruibile per tutti, senza rischi e senza caos, poi sono arrivati gli anni del Covid e la riflessione si è fermata – ha spiegato lo stesso sindaco, Matteo Viacava – Con questa misura, già in vigore e valida fino al prossimo 15 ottobre, abbiamo deciso così di rispondere all’esigenza reale di un’affluenza che non può restare senza controlli. Il numero chiuso non ci piace, non è giusto, Portofino è di tutti e tutti devono goderne. Come tutti i gioielli, però, va rispettato e trattato con cura. In questo modo chiederemo solo a chi opera nel turismo e chi viene a visitare il borgo di averne cura, e non intralciare il passaggio”.

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