ROMA. La deputata trentina Sara Ferrari e la collega Renate Gebhard, presidente dei deputati Svp, sono fra le firmatarie di una proposta di legge presentata alla Camera che introduce il reato di “molestie sessuali” anche quando “non siano caratterizzate da violenza, minaccia o abuso di autorità, pur arrecando una grave violazione della dignità personale nell’ambiente di lavoro, sebbene numerose e con modalità e rilievo non trascurabili per la vittima e dunque sfuggano alla sanzione penale”.
“Introdurre questa nuova fattispecie – osserva Gebhard – è necessario perché è in particolare in questo caso che si debbano constatare mancate denunce di violenza sessuale da parte delle donne in ragione del timore che la violenza subìta non venga riconosciuta”.
La proposta di legge presentata alla Camera dall’Intergruppo per le donne, i diritti e le pari opportunità, in occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale delle donne, è sottoscritta da deputate dei diversi gruppi parlamentari ed è, spiega la deputata Svp, “l’esito di un lavoro collettivo al fine di rafforzare le tutele e garanzie per le donne nei confronti di un fenomeno, quelle delle molestie sessuali, che in particolare in ambito lavorativo è particolarmente diffuso con conseguenze gravi”.
La proposta di legge che ha l’obiettivo di introdurre nel nostro ordinamento una nuova fattispecie di reato: quello di molestie sessuali, comportamenti illeciti che attualmente assumono rilevanza penale solo quando sono commessi “con abuso di autorità”, venendo perciò collegati al reato di violenza sessuale”.
“Si tratta di un fenomeno pervasivo – spiega la nota -e purtroppo assai diffuso, non soltanto in Italia. Già nel 2014 un’indagine svolta dall’Agenzia dell’Unione Europea per i Diritti Fondamentali ha rivelato che dall’età di quindici anni una donna su cinque ha subìto molestie in forma di contatto fisico, abbracci o baci indesiderati. Nel nostro Paese, una donna su due è stata vittima di una qualche forma di molestia fisica o di ricatto sessuale sul lavoro. Ma il dato che fa più impressione è un altro: nell’81 per cento dei casi le vittime non sporgono querela perché temono di non essere credute e di andare incontro a conseguenze negative, per esempio essere licenziate. Nella PDL dell’Intergruppo, il reato di molestie è punito con la pena della reclusione da due a quattro anni, mentre viene fissato a 36 mesi il termine per presentare la querela. La proposta di legge ha inoltre un secondo obiettivo: quello di estendere dagli attuali 12 a 36 mesi il limite per la presentazione della querela per quanto riguarda il reato di violenza sessuale”.
Firmatarie Laura Boldrini, Stefania Ascari, Ouidad Bakkali, Andrea Casu, Michela Di Biase, Sara Ferrari, Antonella Forattini, Marco Furfaro, Renate Gebhard, Valentina Ghio, Francesa Ghirra, Chiara Gribaudo, Marco Grimaldi, Maria Cecilia Guerra, Ilenia Malavasi, Maria Stefania Marino, Federica Onori, Emma Pavanelli, Lia Quartapelle, Silvia Roggiani, Debora Serracchiani, Alessandro Zan, Luana Zanella.