Pubblicato il 1 Marzo 2023 – 9:30
Nuova prova superata per Gucci senza la direzione di Alessandro Michele. Per la sua collezione la maison ha presentato una parata eclettica di vestiti, inclusi i successi dell’era di Tom Ford.
La collezione mostrata ieri nella sede milanese del marchio Gucci era piena dei successi della casa e più puliti, vivaci e sexy delle stagioni precedenti. Questa potrebbe essere solo una collezione unica, disegnata dallo studio di design esistente, prima del debutto del nuovo direttore creativo della casa, Sabato De Sarno.
Tanti super ospiti
Questa volta, A$AP Rocky, Florence Welch, Julia Gardner, Dakota Johnson, il quartetto dei Måneskin, Halle Bailey e la superstar cinese Xiao Zhan sono stati i super ospiti presenti alla sfilata.
Lo spettacolo si è aperto con una dichiarazione audace, forse ispirata alla campagna inguinale monogrammata di Ford. Una modella dal taglio elfico con una lunga gonna di raso nero, guanti da lavoro in pelle e poco più di un paio di monogrammi GG di strass che le coprono i capezzoli.
Era dai tempi inebrianti degli anni 2000 che Gucci non sembrava così succinto. Per la prima volta da molto tempo c’erano volti familiari in passerella: Amy Wesson, Guinevere Van Seenus e Liisa Winkler che hanno sfilato su tutte sulle passerelle vintage di Tom Ford.
Una collezione di “prova”
Mentre collezioni di Alessandro a volte sembravano piene di travestimenti e giochi di colori, questa collezione era invece molto più snella, a volte anche ridotta. Le silhouette erano più snelle. Gonne slanciate a vita bassa con i collant che spuntavano fuori allacciati da cinture a morsetto super skinny.
Non sei un fan delle pellicce sintetiche paffute dai colori vivaci e strati di maglia al neon aderente e gonne a matita a vita bassa? Forse potresti trovare un abito grigio squadrato, un trench classico, una camicia da banchiere a righe e jeans morbidi più adatti al tuo stile.
Ricordiamo che la collezione è fatta da uno studio di design e non da Sarno. Quindi mentre la collezione ha avuto i suoi momenti di eccentricità ben eseguita, ha mostrato perché le case di moda hanno bisogno che i designer facciano da apripista.
Un megabrand delle dimensioni di Gucci senza direzione a volte può lasciare un po’ agghiacciati tra l’eccessiva logomania e le riedizioni d’archivio.
L’addio di Alessandro Michele
Come sappiamo l’addio di Alessandro Michele, ormai ex direttore creativo della maison, è avvenuto a causa di differenti prospettive. Il creativo ha rivoluzionato il brand. Ha guidato la direzione creativa della maison Gucci dal 21 gennaio 2015 e ha contribuito a rivoluzionare.
Prospettive differenti dietro la separazione
«Ci sono momenti in cui le strade si separano in ragione delle differenti prospettive che ciascuno di noi può avere. Oggi per me finisce uno straordinario viaggio, durato più di venti anni, dentro un’azienda a cui ho dedicato instancabilmente tutto il mio amore e la mia passione creativa – ha detto Alessandro Michele -.
In questo lungo periodo Gucci è stata la mia casa, la mia famiglia di adozione. A questa famiglia allargata, a tutte le singole persone che l’hanno accudita e sostenuta, va il mio ringraziamento più sentito, il mio abbraccio più grande e commosso.
Insieme a loro ho desiderato, sognato, immaginato. Senza di loro niente di tutto quello che ho costruito sarebbe stato possibile». Il creativo ha poi augurato a tutta la famiglia Gucci «che possiate continuare a nutrirvi dei vostri sogni, materia sottile e impalpabile che rende una vita degna di essere vissuta.
Che possiate continuare a nutrirvi di immaginari poetici ed inclusivi, rimanendo fedeli ai vostri valori. Che possiate sempre vivere delle vostre passioni, sospinti dal vento della libertà».
Prima prova superata
La prima prova per Gucci sembra superata anche se con margine di miglioramento. Attendiamo quindi le prossime sfilate di Sarno per scoprirne di più
Paola De Palma
La redazione de L’inserto, articoli su cronaca, economia e gossip