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Il climatologo del Cnr: «Servono 50 giorni di pioggia per recuperare»

di Andrea Pasqualetto

Il ricercatore Massimiliano Pasqui: Nord Ovest particolarmente colpito. La causa? Le perturbazioni atlantiche hanno cambiato rotte, tagliando fuori il Settentrione. Ma la primavera dovrebbe essere piovosa

Dottor Massimiliano Pasqui, lei come climatologo e ricercatore del Cnr pu fare stima di quanta pioggia occorra per salvare l’estate?
Premessa: siamo in una situazione di deficit che abbiamo cominciato ad accumulare dall’inverno 2020-2021. improbabile che se ne esca in pochi mesi. Si pu solo arrivare a ridurre la criticit. Occorrerebbe una pioggia costante, ma non troppo intensa altrimenti non si infiltra, per un lungo periodo.

Quanti giorni?
Dobbiamo recuperare almeno 500 millimetri a Nord Ovest, l’area pi colpita. Un po’ meno nel resto del Settentrione. Questo solo per pareggiare il bilancio dell’ultimo anno, che non significa tornare alla normalit. Considerando che un temporale di forte intensit in un’ora fa 15-20 millimetri ma che la met di quest’acqua si perde nel ruscellamento, diciamo che ne servirebbero una cinquantina.

possibile questo recupero?
Dal punto di vista fisico improbabile. Manca troppa acqua. Il ristoro pu avvenire solo in un periodo molto pi lungo. Serve almeno un anno per risanare le situazioni pi estreme.

E nel Centro Sud?
Dal punto di vista della siccit qui la sofferenza di minore intensit. Si tratta di di deficit localizzati in alcune zone della Calabria, della Puglia e della Sicilia. Mentre al Nord tutto il territorio che viene interessato. Tradotto in numeri: il Piemonte ha pi della met del territorio in una condizione di siccit estrema. La Calabria il 5%, dieci volte meno. Il Trentino intorno al 30%.

In montagna come sta andando?
La situazione sulle Alpi simile a quella dello scorso anno, con un deficit del 50% di neve che sale al 60% se si considera quella che insiste sul bacino idrografico del Po. Al Centro le cose stanno andando meglio.

Perch al Nord non piove pi?
L’elemento sostanziale la direzione delle perturbazioni atlantiche che negli ultimi anni cambiata. Si sono spostate pi a Nord delle Alpi oppure a Sud, passando sulle regioni centrali e meridionali, tagliando fuori il Settentrione. Sono queste perturbazioni a portare la gran parte dell’acqua.

Le cause?
Ci sono cause globali e cause locali. Le prime vanno ricondotte alla forte anomalia climatica presente nel Pacifico, dall’altra parte del pianeta. Pi vicino a noi registriamo invece un innalzamento delle temperature nel Mediterraneo e delle irregolarit nell’area oceanica atlantica.

Quali sono i rischi pi immediati legati alla mancanza d’acqua?
Si va dalle ripercussioni sull’agricoltura, con riduzione e alterazione delle coltivazioni, alle problematiche sanitarie legate all’acqua potabile e alla distribuzione per l’utenza umana. Ne risente anche la produzione di energia idroelettrica, ce n’ un terzo in meno. Per non parlare delle ricadute ambientali, , come la risalita del cuneo salino sul Delta del Po.

E’ colpa dell’uomo o della natura?
Ognuno fa la sua parte, dal punto di vista della climatologia. Il cambiamento di tipo antropico dovuto al surriscaldamento globale evidente. Ma c’ anche una componente naturale. Si consideri comunque che l’Italia, rispetto al resto del mondo, comunque un Paese ricco d’acqua. Solo negli ultimi anni ci troviamo a vivere queste situazioni critiche.

Cosa possiamo fare?
E’ auspicabile cercare di ridurre la criticit con azioni di governo dell’acqua. Bisogna scegliere chi e come la deve utilizzare, tenendo conto della spada di Damocle delle temperature. Se sono calde la fusione della neve accelera e ci troviamo ad avere in febbraio le condizioni tardo primaverili.

Cosa dobbiamo attenderci per i prossimi mesi?
La primavera dovrebbe portare un quantitativo di pioggia in linea con la normalit che, naturalmente, positivo. Ma sar anche un periodo pi caldo della norma, il che potrebbe compromettere in parte i benefici.

Sul lungo periodo?
Dobbiamo imparare a convivere con la siccit perch probabile che queste situazioni siano frequenti.

19 febbraio 2023 (modifica il 19 febbraio 2023 | 12:39)

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