di Carlotta Lombardo
Nato nel 2007 per una scommessa, è il portale online più grande d’Europa specializzato nella vendita di presepi, addobbi natalizi, statue, paramenti e articoli dei monasteri. Dal 2019 a oggi, il mercato del presepe è cresciuto del 73%
Ci sono i presepi della Val Gardena, di Napoli e di Palermo e le statuine di gesso di Simone Barsanti, che le realizza a mano nel laboratorio artigianale che il bisnonno fondò per primo a Bagni di Lucca nei primi anni del ‘900, tuttora unica bottega in Italia a produrre figure in gesso in modo del tutto artigianale. E poi le statue in polvere di marmo che arrivano dall’Emilia e quelle in pasta di pietra dal monastero di clausura dei Pirenei, l’Atelier d’Art di Bethléem, ma anche i rosari fatti ancora a cottimo, da mani esperte, nella zona di Loreto e la tradizione dei cesellatori lombardi, maestri nel lavorare i metalli per creare calici, tabernacoli e molto altro. Con un catalogo di oltre 60.000 prodotti (e più di 800mila clienti in 160 Paesi nel mondo) Holyart, l’Amazon dell’arte sacra e degli articoli religiosi, è il più grande e-commerce in Europa dedicato a questo genere di articoli dove, a farla da padrone, ci sono le state e i pastori del presepe tanto che il suo mercato, dal 2019 a oggi, è cresciuto del 73% . Holyart, infatti, li esporta in tutto il mondo facendo registrare dati sorprendenti: il presepe in gesso dal 2019 a oggi ha più che triplicato le vendite (triplicate in Germania e raddoppiate negli Stati Uniti). I mercati che li ricercano di più? Il 70% delle vendite dei presepi viene fatto per Holyart in Italia, Germania, Spagna e Francia.
Solo nel 2021 l’italianissima Holyart (l’azienda è di Reggio Emilia) ha gestito 150mila ordini e realizzato un fatturato di 14 milioni di euro, in crescita del 28% rispetto al 2020. Il merito va nell’aver saputo digitalizzare ed esportare non solo in Europa ma anche negli Usa un settore molto frammentato e nel quale il made in Italy è un punto di forza, quello dell’arte sacra, appunto. Dalle statue a grandezza naturale alle migliaia (e migliaia) di articoli per il Presepe e per il Natale in genere, passando per gli arredi e i paramenti sacri, le produzioni enogastronomiche e cosmetiche di molti monasteri in Italia e in Europa e gli accessori preziosi dedicati alle occasioni speciali. Partito online nel 2007 con 30 mila euro di articoli invenduti di un negozio di articoli religiosi destinato a chiudere (era l’oggetto di una scommessa fatta dal suo fondatore Stefano Zanni, ex ingegnere oleodinamico con il suo amico, ora socio, Gabriele Guatteri) oggi Holyart fattura milioni di euro l’anno, ha un magazzino di 5mila metri quadri che in quarantotto ore recapita manufatti e delizie sacre negli angoli più sperduti del Pianeta.
21 dicembre 2022 (modifica il 23 dicembre 2022 | 20:55)
© RIPRODUZIONE RISERVATA