Nove vincitori per il “Premio Trentino per la Ricerca”, che ha visto giovani ricercatrici e ricercatori protagonisti dell’evento al Muse.
Astrosamantha ha raccontato come “stare a lungo in missione in orbita aiuta a vedere le cose da altre prospettive e mi ha concesso di vedere un’immagine che non trova al centro le nostre individualità, ma la terra, le sue risorse, il suo bene, il suo futuro”. Per questo, ha aggiunto Cristoforetti, “il sistema trentino della ricerca ha e può attrarre talenti, anche grazie alle importanti dotazioni di laboratori e infrastrutture su cui la Provincia ha fortemente investito e su cui sono certa continuerà a puntare in futuro”.
Protagonisti della serata i 9 vincitori dei premi per l’attività di ricerca, con un podio per ciascuno dei tre settori scientifico-disciplinari dello European Research Council (ERC): scienze fisiche e ingegneria; scienze della vita; scienze umane e sociali.
Per l’ambito delle scienze fisiche e ingegneria, si è aggiudicato il premio Gabriele Greco per la sua attività di ricerca sulla seta di ragno prodotta artificialmente che può aprirsi a utilizzi quali l’elettronica soffice e i nanomateriali, con potenzialità di sviluppo industriale. Al secondo posto, Diego Misseroni che ha presentato il suo studio sullo sviluppo di metamateriali con potenziali applicazioni che spaziano dalle tecnologie solari alla robotica. Terza classificata Roberta Ferrentino, con il suo lavoro relativo alle strategie di valorizzazione e riduzione dei fanghi di depurazione volte al recupero di energia e di materia.
Nel settore scienze della vita, la classifica vede al primo posto Marco Pagani, per la sua ricerca nel campo dei disturbi dello spettro autistico anche grazie all’utilizzo congiunto di metodologie innovative. Il secondo premiato è lo studio di Francesco Antonica volto a incrementare la conoscenza e il successo nel trattamento dei tumori cerebrali infiltranti. Ha ottenuto il terzo posto Monica Moroni illustrando la sua attività di ricerca sui meccanismi con i quali i neuroni codificano ed elaborano le informazioni di carattere sensoriale attraverso tecnologie basate su processi ottici e genetici.
L’area delle scienze umane e sociali ha premiato con la prima posizione Chiara Valzolgher, che ha lavorato sulla localizzazione delle fonti sonore e sul ruolo degli indizi multisensoriali dell’ascolto attivo e dell’azione diretta verso i suoni. Si è aggiudicato il secondo premio Mauro Caselli per l’attività di ricerca sugli effetti dei megatrend, quali globalizzazione, cambiamenti tecnologici e migrazione, sull’economia e sulla società. Al terzo posto si colloca Anna Codemo per il suo studio sugli strumenti di pianificazione in ambito di rigenerazione urbana, con un focus sulla mitigazione dei cambiamenti climatici e l’utilizzo di metodologie socialmente inclusive.
I 9 vincitori si sono infine contesi il premio per la divulgazione della scienza, che è stato assegnato a Gabriele Greco per il lavoro di disseminazione dei risultati ottenuti dalla sua ricerca ad un pubblico non specialistico.
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