Curiosità sul film Il campione, con Stefano Accorsi e Andrea Carpenzano: Christian Ferro esiste davvero? A chi è ispirato il suo personaggio.
Il film “Il campione”, per la regia di Leonardo D’Agostini e con protagonisti Stefano Accorsi e Andrea Carpenzano, è stata una delle pellicole italiane che più ha stupito il pubblico negli ultimi anni. Dopo aver stupito pubblico e critica con Tutto quello che vuoi e La terra dell’abbastanza, per il giovane attore Andrea Carpenzano, il film Il campione è una vera riconferma.
Successivamente, ha interpretato il trapper romano Lovely Boy nell’omonima pellicola di Francesco Lettieri e sicuramente è uno degli attori più amati della sua generazione. Nel film di Leonardo D’Agostini, interpreta un calciatore che è cresciuto nelle file della Roma e che si chiama Christian Ferro.
L’identikit di Christian Ferro, il campione un po’ Totti e un po’ Balotelli
Senza dubbio, si tratta di una storia di finzione, anche se per una serie di caratteristiche il personaggio di Christian Ferro viene poi ricondotto a calciatori di una certa fama. Il calciatore nella finzione cinematografica è un giovane e fortissimo attaccante della Roma, che però deve fare anche i conti con una vita sregolata fuori dal terreno di gioco e con la poca voglia di studiare.
Spetterà a un insegnante, Valerio Fioretti, interpretato da Stefano Accorsi, prendersi cura dell’educazione scolastica del giovane calciatore, che deve sostenere gli esami da privatista. Grazie al rapporto con Valerio, in pratica, la vita di Christian è destinata a cambiare.
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La figura di Christian Ferro è stata molto apprezzata da Francesco Totti: stando infatti a quanto raccontato dai protagonisti del film e dal regista, all’ex capitano della Roma la pellicola sarebbe piaciuta moltissimo quando è uscita. All’epoca, la fine della relazione con Ilary Blasi non era lontanamente immaginabile e pare che lei si sia commossa vedendo il film.
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Inoltre, non è un mistero che la pellicola sia ispirata a una storia vera, sebbene dai risvolti forse un po’ meno positivi. Parliamo infatti della scelta del Milan, nel 2013, di affidare Mario Balotelli – il quale faceva parlare molto per quanto avveniva fuori dal campo – a un tutor. La scelta non cadde su un insegnante, come nel film, ma su Filippo Ferri, ex poliziotto condannato per i fatti del G8 di Genova e allora capo della sicurezza del Milan.