L’iniziativa si è svolta mercoledì 7 dicembre. Tra i protagonisti: FBK, Università di Trento, Meteotrentino, Co.Di.Pr.A., Asnacodi Italia e Provincia autonoma di Trento
(m.d.c.) Si è svolta mercoledì 7 dicembre l’inaugurazione dei nuovi spazi di Hypermeteo in Progetto Manifattura. Per l’occasione, la startup innovativa – insediatasi nel marzo scorso nell’hub green di Trentino Sviluppo a Rovereto – ha organizzato un convegno dal titolo “Tecnologia e cultura del clima che cambia”. All’incontro hanno preso parte i rappresentanti di Fondazione Bruno Kessler Università di Trento, Meteotrentino, Asnacodi Italia, Co.Di.Pr.A. e Provincia autonoma di Trento.
Come lo sviluppo di nuovi database, algoritmi e sistemi di intelligenza artificiale può aiutare le imprese a rispondere in maniera più efficace alle sfide del cambiamento climatico? Se lo sono chiesti il meteorologo Dino Zardi, professore all’università di Trento, il segretario generale della Fondazione Bruno Kessler Andrea Simoni, il previsore di Meteotrentino Andrea Piazza, la direttrice di Co.Di.Pr.A. (Consorzio Difesa dei Produttori Agricoli) Marica Sartori, il direttore di Asnacodi Andrea Berti e il fondatore di Hypermeteo Massimo Crespi in occasione del convegno “Tecnologia e cultura del clima che cambia”. La conferenza – allietata dalla presenza del Coro Torre Franca – si è svolto mercoledì 7 dicembre in occasione dell’inaugurazione dei nuovi spazi di Hypermeteo in Progetto Manifattura.
Dopo l’apertura della sede legale di Roma e di quella operativa di Due Carrare (Padova), da marzo 2022, la startup innovativa dell’analisi dei dati metereologici si è infatti attrezzata con una terza business unit nello storico edificio delle Zigherane dell’hub green di Trentino Sviluppo a Rovereto. Il nuovo ufficio inizialmente ospiterà 2 tecnici che poi cresceranno fino a raggiungere, a regime, quota 6.
«Hypermeteo – spiega il presidente della startup Massimo Crespi – è una startup innovativa nata da un’idea che oggi è divenuta una realtà in grado di rispondere a diverse esigenze: calare questa grande mole di dati meteorologici e climatici nel tessuto economico e sociale dei territori; fornire risposte concrete ai decisori, ma anche alla rete microeconomica delle aziende che devono adeguarsi alle policy dell’emergenza climatica e delle transizioni necessarie per la decarbonizzazione; e, non ultimo, raggiungere in questo modo anche le esigenze espresse dalla società e dai cittadini».
L’obiettivo è quello di lavorare su un innovativo database che consente il monitoraggio del cambiamento climatico e lo sviluppo di servizi personalizzati per supportare le aziende – e in particolare le multiutility – nei processi decisionali e nell’analisi del rischio meteorologico.
Lo sviluppo della tecnologia verrà fatto in stretta collaborazione con il corso in meteorologia dell’Università di Trento, il cui ideatore, il professor Dino Zardi, spiega: «La meteorologia oggi dispone di risorse, inimmaginabili fino a poco tempo fa, per monitorare in tempo reale la situazione dell’atmosfera, elaborare previsioni a breve termine, trasmetterle in tempo reale attraverso una rete di dispositivi diversi. Ma per utilizzare queste risorse al meglio occorrono: una preparazione professionale, competenze sempre aggiornate sulle tecnologie e padroneggiare i mezzi di comunicazione. Tutte queste sono opportunità per i nuovi laureati in meteorologia, e per le imprese che investono in questo settore».
Andrea Berti, direttore di Asnacodi Italia, continua: «I dati, per tutti i portatori di interesse della filiera agricola – ma non solo – sono una risorsa fondamentale. Per sfruttarli appieno, però, non basta raccoglierli. Servono infatti infrastrutture, condivisione, studi. Un esempio concreto è quello che stiamo facendo come Asnacodi Italia: al fianco dei nostri Condifesa stiamo sfruttando i dati, meteorologici in primis, che ci stanno permettendo di trovare soluzioni sempre più innovative e sostenibili per tutti, alcune delle quali sono già pienamente funzionanti. Il nostro obiettivo è quello di riuscire a creare un progetto comune di condivisione ed impiego intelligente del dato al fine di favorire un processo di vera resilienza per il nostro comparto».
«Come consorzio – gli fa eco la direttrice di Co.Di.Pr.A. Marica Sartori – abbiamo una mole di dati importante, dati che devono essere valorizzati e sfruttati. A tal fine, stiamo portando avanti un progetto di digitalizzazione che ci ha già permesso di utilizzare il patrimonio di dati in nostro possesso e, inoltre, siamo riusciti, grazie alla collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, a sincronizzare i dati contenuti nel Fascicolo Aziendale, il tutto in piena ottica di efficientamento del sistema».