Almeno cinquemila manifestanti nazionalisti si sono radunati ieri in piazza Cadorna, a Milano, per chiedere di “bloccare l’invio di armi a Kiev, togliere tutte le sanzioni alla Russia e imporci come forza diplomatica di mediazione delle parti”. Così è scritto nella locandina di Uniti contro la guerra, il comitato nato dal basso e sostenuto dall’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno.
Proprio Alemanno ha postato sui social un video in cui molti manifestanti sventolano il tricolore. In piazza pure la contro-manifestazione dell’estrema sinistra, secondo le stime delle forze dell’ordine, hanno preso parte circa 500 cittadini che hanno raccolto l’appello della Rete per costruire “una piazza antifascista, transfemminista, ecologista, antirazzista, antimilitarista e internazionalista, vicino ai popoli coinvolti” nei molti conflitti “in corso nel mondo – si legge sui social -. Una piazza contro le falsità di chi invece chiede la pace, avallando però un’aggressione militare che fa strage di civili e di chi sogna il ventennio, sostenendo una società omofoba, misogina e razzista”.