Entro il 2035 tutte le case degli italiani dovranno avere degli interventi costosi di contenimento di inquinamento o dispersione di calore o interventi sugli impianti elettrici, con la eliminazione dei carburanti fossili per il riscaldamento. Sarà un attacco alla casa?

“Carlo Trevisan, vuoi lanciare un appello al nostro sindaco, Luigi Brugnaro, per l’edilizia pubblica qua a Venezia? Vuoi lanciare un appello?”

Espropriare o restaurare le case disabitate

Le parole di Carlo Trevisan: “Tornerei al discorso del Presidente, ci sono molte case disabitate che non solo solo pubbliche, sono anche private. Bisogna espropriarle o costringere al restauro un’edilizia magari convenzionata”.

“Allora uno ha la seconda casa, va dentro un extracomunitario, gli sfonda la porta e non lo mandi più fuori”.

“Questo è un problema di rapporto con la magistratura”.

“Non lo mandi più via. Tu prova a mandare via qualcuno che non ti paga l’affitto. Alla quarta volta sei ancora lì che aspetti per poter sfrattare quella persona che è dentro. Questo è un problema importante che dobbiamo anche toccare perché tu adesso stai suggerendo che uno può andare lì a portare via la casa a quell’altro solo perché la tiene chiusa”.

Il Comune e l’incentivo al restauro

“No, no, sto suggerendo che il comune deve incentivare il restauro con un’edilizia convenzionata. Il restauro, non la nuova costruzione e che se delle case sono chiuse per anni e anni e non sono utilizzate possono legalmente essere espropriate”.

“Ma guarda che questo è un principio grave eh”.

“Comunque noi abbiamo meno famiglie di case in Italia. Certo molte case sono case di villaggi disabitate sulle montagne, chissà dove, però abbiamo anche il dovere di pensare di cosa fare di questo patrimonio abbandonato che a volte è dentro i centri storici. Quindi, secondo me, è necessario che il Comune abbia un controllo del territorio maggiore”.

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