Renzo Mazzaro: “Vorrei citarvi 4 episodi che non c’entrano niente uno con l’altro ma accumulati dall’utilizzo di armi da fuoco”.
4 episodi spiacevoli
Il primo è accaduto ad Ariano Polesine qualche giorno fa dove una giovane mamma è stata uccisa in casa da un colpo di pistola partito accidentalmente da un’arma che il figlioletto di 8 anni teneva in mano con cui stava giocando.
Il secondo episodio è accaduto negli Stati Uniti una decina di giorni fa a Nashville che è la capitale del Tennessee, uno degli Stati. Una giovane donna è entrata armata in una scuola e ha cominciato a sparare. Prima che la fermassero aveva ucciso 7 persone ferendo le altre. Dei 7 morti 3 sono bambini. Ha sparato sui bambini.
Il terzo episodio è accaduto di nuovo qui nel Veneto, a Verona, all’inizio di marzo. Un consigliere regionale di Fratelli d’Italia che partecipava a una fiera, anche di armi, si è fatto fotografare con un mitra in mano tutto sorridente e poi ha spedito la foto al Consiglio Regionale che poi l’ha pubblicata nel sito ufficiale del Parlamento Veneto.
Il quarto episodio è il rapporto che arriva tutti i giorni dalla guerra in Ucraina. Questa mattina ci informano che nelle ultime 24 ore l’artiglieria russa ha bombardato 119 obiettivi spersi qui e lì in Ucraina uccidendo 3 civili e facendo 17 feriti dai primi conteggi.
Cosa accomuna le storie
Questi 4 episodi, come dicevo, non hanno niente a che fare l’uno con l’altro tranne che per un aspetto: in tutti e 4 ci sono delle armi e c’è un secondo collegamento: queste armi sono sempre usate, manovrate da esseri umani, da noi. Possiamo fare qualcosa oltre che raccontarcelo?
Vi lascio questa domanda insieme agli auguri di Buona Pasqua.
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