Questa mattina il presidente facente funzioni della Corte d’Appello di Reggio Calabria, Bruno Muscolo, ha indetto una improvvisa conferenza stampa inviando alle 9:55 una e-mail alle redazioni nella quale si legge: “Il Presidente f.f. della Corte d’Appello oggi 1/3/2023 ore 13:00 presso questo Palazzo di Giustizia terrà un comunicato stampa in relazione ad articoli pubblicati relativi all’utilizzo del personale UPP. Le SS.LL. sono invitate a partecipare“. Qualche collega aveva ironizzato sul refuso commentando “vuoi vedere che ci fanno andare lì per darci un comunicato stampa?“. E alla fine è andata più o meno così.
Gli articoli (indigesti) sono quelli pubblicati da StrettoWeb il 9 febbraio e 22 febbraio: il primo forniva la notizia di un’interrogazione parlamentare dell’onorevole Tommaso Calderone secondo il quale gli addetti all’ufficio del processo vengono impiegati in maniera anomala e contro legge nelle sezioni penali di vari Tribunali e Corti d’appello italiani in attività di udienza propria dei cancellieri e degli assistenti giudiziari, mentre una parte di quest’ultimi sono utilizzati esclusivamente negli uffici. Tra gli uffici giudiziari in cui si consuma l’anomalia – per quanto abbiamo appreso dalle nostre fonti – ci sono anche il Tribunale e la Corte d’appello di Reggio Calabria, che rischiano, quindi, l’ispezione ministeriale invocata dallo stesso deputato di Forza Italia.
E infatti nel secondo articolo abbiamo riportato i contenuti di una riunione sindacale che si è svolta il successivo 13 febbraio, pochi giorni dopo l’interrogazione, nella stanza della Presidente del Tribunale di Reggio Calabria, Mariagrazia Arena, alla presenza del direttore amministrativo, Annamaria Tornatora, e di vari sindacalisti. Durante l’incontro (del quale StrettoWeb ha visionato il verbale), i sindacati hanno chiesto chiarezza proprio in merito alla gestione del personale e, soprattutto, all’impiego degli addetti all’ufficio del processo. Casualità? Sembra proprio si possa escludere.
La conferenza stampa del presidente Muscolo alla fine è durata pochi secondi: giusto il tempo perché il presidente della Corte d’appello desse vita a un siparietto con una collega giornalista (dalla schiena diritta), dopo aver comunque distribuito il comunicato stampa che questa testata ha l’onore e il piacere di pubblicare integralmente:
“Abbiamo ritenuto necessario effettuare questa comunicazione reattiva finalizzata a smentire informazioni non corrette riguardo l’operato di questa Corte di Appello e del Tribunale di Reggio Calabria.
Ricorre infatti nel caso di specie un effettivo interesse pubblico a tutela dell’immagine degli uffici giudiziari coinvolti negli articoli pubblicati sul giornale on line strettoweb.com” del 10 e del 22 febbraio 2023, poiché coinvolgono l’organizzazione, la trasparenza, la correttezza dell’attivitá giudiziaria ed amministrativa espletata nelle due sedi giudiziarie del Distretto.
Nel primo articolo si legge: “Tribunale di Reggio Calabria: Addetti all’Ufficio del Processo costretti a fare da assistenti; possibili ispezioni governative in arrivo. Strane cose accadono nel Tribunale e nella Corte di Appello di Reggio Calabria e Tommaso Calderone vuole vederci chiaro: a breve arriveranno gli ispettori del Governo”.
Si fa riferimento ad una interrogazione dell’Onorevole Calderone al Ministro della Giustizia inerente una utilizzazione non conforme (per come chiosato nell’articolo) degli Addetti all’Ufficio del Processo.
Nel corpo della interrogazione, per come riportata nell’articolo, non si rileva alcun specifico riferimento alla Corte di Appello e al Tribunale di Reggio Calabria.
Nel secondo articolo si legge: “Tribunale di Reggio Calabria in subbuglio: con il rischio di ispezioni governative si corre ai ripari…Ora a quanto si apprende, il Tribunale è in subbuglio. I sindacati chiedono a gran voce che venga applicata la legge e la Presidente Mariagrazia, corre ai ripari”.
Si menziona una riunione che, all’uopo, si sarebbe tenuta il 13 febbraio c.a. Sia il Referente – Coordinatore dell’Ufficio del Processo, il Presidente di
Sezione di questa Corte, che il Presidente del Tribunale di Reggio Calabria, nonché i Presidenti dei Tribunali di Locri e Palmi, con apposite dettagliate note fornite tempestivamente a questa Presidenza, hanno assicurato che gli Addetti all’UPP vengono adibiti a mansioni pienamente conformi assistenza in udienza, in osservanza, quindi, al profilo professionale di “Addetto UPP”.
Il Presidente del Tribunale di Reggio Calabria ha peraltro comunicato che la riunione sindacale cui si riferisce l’articolo non ha avuto alcuna attinenza con
il contenuto della citata interrogazione parlamentare dell’Onorevole Calderone.
E’ da escludersi che gli uffici giudiziari coinvolti dai menzionati articoli siano
in “subbuglio”, apprezzandosi invece che in tutti i Tribunali e presso questa
Corte di Appello gli Uffici del Processo risultano ormai pienamente operativi,
costituendo una realtà irrinunciabile per una resa efficiente della giurisdizione e realizzatasi secondo i progetti organizzativi a suo tempo predisposti dai Dirigenti degli uffici giudiziari, e nei quali gli addetti sono inseriti valorizzandosi il loro qualitativo apporto.
Non risulta a questa Presidenza alcuna lamentela da parte degli interessati riguardo anomale o non corrette funzioni espletate dagli UPP.
Reggio Calabria, 1.3.2023.
II Presidente della Corte/di Appello f.f.
Dott./Bruno Muscolo”.
Alla luce di questa nota, prendiamo atto di quanto dichiarato dal presidente Muscolo. In base a quanto risulta dalle nostre informazioni attentamente verificate, gli addetti dell’ufficio del processo penale a Reggio Calabria sia al Tribunale che in Corte d’appello (con modalità diverse), vengono utilizzati in attività che – secondo l’onorevole Calderone e alcuni sindacalisti – non rientrerebbero nel loro profilo professionale.
Alla luce di questa situazione, continueremo a seguire la vicenda e attendiamo l’esito dell’ispezione ministeriale che, se l’interrogazione parlamentare avrà un seguito, siamo certi farà chiarezza definitiva.