Una coppia inossidabile
Corriere della Sera, di Renato Franco, pag. 45
Uno è a Striscia la notizia da 34 anni, l’altro da 28. Insieme hanno condotto 2.579 puntate. Da stasera Ezio Greggio e Enzo Iacchetti tornano ancora lì, dietro il bancone del tg satirico di Canale 5.
II vostro primo incontro?
Greggio: «Avevo già incrociato Enzino dietro le quinte del Maurizio Costanzo Show. Poi, quando Antonio Ricci lo ha preso per Striscia, lo ha mandato a Roma, dove io stavo girando un film, e abbiamo approfondito la conoscenza al tavolo di un ristorante».
Iacchetti: «Io però ero diffidente. Avevo paura di essere su Scherzi a parte. Del resto, basta guardare in faccia lui e Ricci, due che hanno fatto scherzi pure al Padreterno, per non fidarsi… Quando arrivo per la prima puntata, Ezio non c’era. Si presenta solo al momento della registrazione, mi dicono. Ho dovuto aspettare che andasse in onda la puntata per telefonare a mia madre e chiederle se mi avesse davvero visto. Solo lì ho capito che era tutto vero, ma prima ho passato giorni orribili nel terrore che mi prendessero in giro».
Cosa vi lega e cosa no?
Greggio: «Siamo sempre uniti. Nulla ci può slegare».
Iacchetti: «Giusto i primi anni c’era un po’ di antagonismo: lui juventino, io interista, ci scannavano sul calcio. Ma non abbiamo mai avuto uno screzio su nessun altro argomento».
Greggio: «Né uno scrEzio né uno scrEnzo…».
La qualità umana che la colpisce dell’altro…
Greggio: «Enzo è una persona fantastica. Pochi sanno che tra le tante attività benefiche che promuove ce ne è una a sostegno degli homeless di Milano. Ha un grande senso della solidarietà. Del resto, noi che veniamo dalla provincia, che abbiamo patito le nostre sofferenze, combattuto le nostre battaglie per arrivare dove siamo arrivati, non ci siamo dimenticati da dove siamo partiti».
Iacchetti: «Sono emozionato, giuro… La cosa che mi colpisce di Ezio è che è sempre contento, di buonumore. Io sono un po’ psicolabile ma quando mi vede arrivare con la testa bassa riesce sempre á dire la scemenza che farebbe risorgere anche un morto. E poi i trucchi della tv me li ha insegnati tutti lui. Siamo una bella coppia, io remissivo, lui aggressivo ma si capisce che siamo felici insieme».
L’affinità televisiva sconfina anche nella vita privata?
Greggio: «Le nostre cene sono esattamente come un incontro tra amici all’osteria a far casino. Quando siamo in onda ci sono dei limiti anche di buongusto, ma a telecamere spente il linguaggio trascende. Sono sempre serate indimenticabili».
Iacchetti: «È una bella amicizia scoccata con una scintilla. Se ci fosse la stessa alchimia nelle coppie sposate non ci sarebbe mai un divorzio».
Greggio: «La nostra è anche attrazione fisica, tra corpi scolpiti male. Siamo due bellezze rare, per strada al nostro passaggio sentiamo i fischi delle nonne… intendevo le donne».
(Continua sul Corriere della Sera)
(Nella fot Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti)