TREVISO – Solitudine, depressione, difficoltà nelle relazioni familiari. Sono sempre di più i trevigiani e i giovani che vivono momenti di disagio e chiedono aiuto al Telefono Amico. Anche il 2022 si è confermato un anno molto difficile dal punto di vista emotivo con migliaia richieste da inizio anno.
“In questi ultimi anni sono aumentati i ragazzi che ci contattano per problemi di depressione: persone che a soli 30 anni hanno la sensazione che la loro vita non abbia senso”, spiega Monica Petra, presidente di Telefono Amico – E il momento delle festività natalizie per chi è solo o sta attraversando un momento di disagio è il più difficile”.
Proprio per non lasciare sole queste persone anche questo Natale il Telefono Amico – Centro di Treviso aderisce alla Non-Stop Natalizia in cui i telefoni e i servizi di WhatsApp e email saranno attivi continuativamente dalle 10 del 24 dicembre a mezzanotte del 26 dicembre.
Una vera e propria maratona di ascolto che impegnerà quasi 300 volontari e che nel 2021 ha potuto dare risposta a oltre 640 persone: il 26% in più rispetto al Natale precedente, il 2020, e ben il 78% in più rispetto al Natale 2019. A telefonare sono stati in prevalenza uomini (59%), di età compresa tra i 46 e i 55 anni (il 29%), tra i 56 e i 65 (il 27%) e tra i 36 e 45 anni (il 17,5%). Le problematiche prevalenti di chi ha chiamato sono state bisogno di compagnia (25%) e solitudine (12%), seguite da difficoltà esistenziali e nelle relazioni familiari (entrambe all’11%). A usare la chat, invece, sono state in maggioranza donne (53%), spesso molto giovani: il 24% tra i 19 anni e i 25, seguono, tutte al 20%, le fasce dai 15 ai 18 anni, dai 26 ai 35 e dai 36 a 45 anni. In questo caso le più frequenti problematiche segnalate sono state di tipo esistenziale (24%) e depressione (18%).
“Ci aspettiamo, quindi, che anche in questo Natale saranno tantissime le persone che si rivolgeranno a noi. Se riusciremo a dare conforto a ognuna di loro sarà solo grazie alla generosità dei nostri volontari, che numerosi hanno scelto di donare qualche ora delle loro feste a chi è solo o in difficoltà”.