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Silvia e Marsilio, due cuori e un home restaurant: “La gente mangia a casa nostra”

Hanno aperto “Casa ChiaraSilvia” a Follina

| Roberto Silvestrin |

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Silvia Rosa Zoccarato Marsilio Chiaradia

FOLLINA – La casa di Marsilio e Silvia è “aperta a tutti”. Gli ospiti mangiano nel loro soggiorno, assaggiano i piatti della tradizione e respirano un’atmosfera singolare, calda e antica. Dopo un lungo iter burocratico, Silvia Rosa Zoccarato e Marsilio Chiaradia hanno avviato il loro home restaurant a Follina, in via dei Carniei. “Qui le persone vengono trattate come ospiti, non come clienti. Ci piace accoglierle e coccolarle – spiegano -. Ovviamente alla fine pagano il conto, ma vivono un’esperienza unica”. Nella vita Silvia e Marsilio sono una coppia. Si sono conosciuti il 13 maggio 2021 tramite un’amica, ed è stata proprio una cena preparata da Marsilio a “ufficializzare” la loro unione.

“Tutto è iniziato con una cena, e ora noi prepariamo cene e pranzi ad altre persone – raccontano -. La cucina ci ha uniti”. Marsilio ha imparato a cucinare rubando i segreti della nonna e della mamma, e la sua cucina rispecchia fedelmente la tradizione. “In un home restaurant mangi quello che trovi – spiega il “cuoco” -. Noi facciamo solo cucina tradizionale veneta: proponiamo la selvaggina, gli “umidi”, le guancette di vitello, le quaglie, il cervo, il cinghiale, i tordi e produciamo il nostro pane, ma non facciamo né griglia né spiedi. Nel nostro home restaurant usiamo solo prodotti di stagione”. Lei si occupa del pane, delle torte e degli antipasti, lui di tutto il resto. Silvia e Marsilio hanno sistemato un’ex casa colonica del Castello Brandolini (Castelbrando) e hanno aperto “Casa ChiaraSilvia” un anno e mezzo fa.

“Qui abbiamo solo il riscaldamento a legna – spiega lui -. I nostri ospiti utilizzano i nostri spazi e mangiano nella sala che ospita il grande caminetto”. Gli home restaurant, che rientrano nella categoria dei cuochi a domicilio, sono davvero rari. “Abbiamo dei limiti rispetto ad un ristorante – spiega Silvia -. Le differenze riguardano, per esempio, la pubblicità e le aperture del local. Noi non possiamo superare i quattro giorni a settimana. Vorremmo trasformare il nostro home restaurant nella nostra attività principale, ma con queste regole è davvero difficile. Io e Marsilio lavoriamo tutta la settimana, poi nei weekend apriamo la nostra casa agli ospiti”. “Le persone entrano da noi con l’idea del ristorante, ma si rendono conto che è una cosa completamente diversa – aggiunge Marsilio -. Cercano una cosa più emozionale, vogliono serenità. Qualche tempo fa un gruppo è arrivato alle 12 ed è andato via alle 19. Il nostro caminetto è sempre acceso, e spesso i nostri ospiti aggiungono la legna da soli”. “Per ora ci affidiamo al passaparola, ma anche il web aiuta – concludono -. In agosto abbiamo lavorato tantissimo con i turisti”.

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