In Perù sono rimasti solo 301 condor andini
Il primo censimento della specie nella storia del Perù evidenzia il condor è in pericolo di estinzione e la sua popolazione è in calo. L’essere umano è una delle sue più grandi minacce. “È stata osservata una riduzione dell’area di occupazione, una riduzione delle dimensioni della popolazione e una riduzione ancora maggiore è prevista a causa dello sfruttamento diretto della specie”, si legge nel “Libro Rosso della fauna selvatica minacciata” del National Forest and Wildlife Service. Sebbene i risultati del censimento non siano ancora stati pubblicati ufficialmente, il quotidiano peruviano El Comercio ha pubblicato oggi le conclusioni dove è dettagliato che l’estrazione mineraria, legale o illegale, così come gli incendi boschivi, la presenza di torri elettriche e telefoniche ad alta tensione e l’avvelenamento sono le principali minacce per i poveri condor.
Il Cile militarizza il confine settentrionale per frenare la migrazione dalla Bolivia
Da oggi è stato dispiegato l’esercito ai confini con la Bolivia per controllare l’ingresso dei migranti attraverso valichi non autorizzati. Il problema è il boom dei flussi migratori nel paese “attraverso valichi non autorizzati”. Javier García, sindaco del comune di Colchane, uno dei punti di frontiera sotto pressione, ha denunciato che oltre 400 persone entrano ogni giorno dal confine con la Bolivia e che decine di persone sono morte durante l’attraversamento del deserto. Scalpore che l’esercito lo mandi Boric, di sinistra, dopo che un anno fa, il governo dell’allora presidente Sebastián Piñera (di destra) aveva fatto scavare una trincea di 600 metri proprio a Colchane ma i narcos hanno costruito subito ponti per attraversarla.
Messico: in 90 mila protestano contro AMLO
Il presidente del Messico mette in pericolo le istituzioni democratiche del paese portando avanti in Senato una riforma dell’Istituto nazionale elettorale con la quale vengono tagliati il bilancio e l’autonomia dell’organismo, aprendo la porta a un maggiore controllo di AMLO sul prossimo voto presidenziale.
Cuba: prigioniero politico si cuce la bocca in carcere
Il prigioniero politico Yadir Ayala ha manifestato nella prigione Kilo Ocho, a Camagüey, cucendosi la bocca e indossando una maglietta con l’etichetta “Patria y Vida”. Dopo il gesto Ayala è stato portato dalle autorità carcerarie in un luogo sconosciuto. A inizio febbraio, la madre di Ayala, Mirka Ibáñez Morales, aveva denunciato la repressione che il regime cubano ha scatenato contro di lei per aver chiesto la liberazione di suo figlio, con persecuzioni da parte di agenti della Sicurezza di Stato e il suo accesso a Internet e le chiamate dal suo cellulare bloccate. Mirka aveva partecipato a una messa vestita di nero per protestare contro i processi contro i manifestanti. Suo figlio, Ayala Ibáñez, è stato condannato a 10 anni di carcere per aver partecipato alle manifestazioni dell’11 luglio 2021.
Paolo Manzo, 27 febbraio 2023
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