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Reggio Calabria, reddito di cittadinanza ottenuto con false dichiarazioni: dissequestrati 7.800 euro

La Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha contestato a una donna straniera di aver percepito illegittimamente il reddito di cittadinanza per un importo di € 7.792,37, in violazione dell’art. 7 co. 1 L. n. 26/2019 e dell’art. 640 bis c.p., per aver dichiarato falsamente di vivere in Italia da almeno dieci anni dei quali gli ultimi due in modo continuativo, mentre dagli accertamenti svolti emergeva che la stessa si era trasferita in Italia solo dal 2016.

Nei confronti dell’imputata è stata quindi emessa un’ordinanza di convalida di sequestro preventivo d’urgenza e contestuale decreto di sequestro preventivo del conto corrente sino alla concorrenza di € 7.792,37. L’avvocato Quartuccio ha però impugnato il suddetto provvedimento davanti al Tribunale del Riesame di Reggio Calabria con una corposa memoria e copiosa documentazione, con le quali ha dimostrato l’impignorabilità delle somme presenti sul conto corrente sequestrato, trattandosi di somme percepite a titolo di pensione di invalidità ed assegno unico e, in quanto tali, ai sensi dell’art. 545 c.p.c., crediti non pignorabili. A sostegno della sua tesi, l’avvocato Quartuccio ha rappresentato, altresì, quanto di recente statuito dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite sull’argomento, ovvero che i limiti alla pignorabilità dei crediti stabiliti dall’art. 545 c.p.c. costituiscono una regola che trova applicazione anche all’esecuzione derivante dal sequestro preventivo.

Il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato Antonino Quartuccio e ha disposto l’immediato dissequestro delle somme presenti sul conto corrente dell’imputata a titolo di pensione di invalidità e assegno unico.

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