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Onu, presidenza alla Russia. Ira di Kiev? Perché Zelensky non può opporsi – Matteo Milanesi

Da ieri, la Federazione Russa ha assunto il ruolo di guida del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L’investitura ha mandato su tutte le furie il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, il quale ha parlato esplicitamente di “completo fallimento dell’istituzione”, ora presieduta da uno “Stato terrorista”. Kiev ha già avanzato l’ipotesi di privare Mosca del diritto di presiedere il Consiglio. Eppure, in questo caso, verrebbe privato un Paese sovrano del proprio status giuridico e del suo riconoscimento a livello internazionale.

Non è errato, come affermato da Zelensky, sottolineare l’incongruenza di un’organizzazione nata per tutelare la cooperazione tra Stati e promuovere della pace, e che ora si trova presieduta da un Paese aggressore. Nonostante tutto, l’Ucraina non potrebbe in alcun modo ribaltare lo scenario, se non violando i principi cardine delle Nazioni Unite.

Il Consiglio di Sicurezza, infatti, è composto da 15 membri e, secondo la Carta delle Nazioni Unite, tutti gli Stati membri sono vincolati al rispetto delle decisioni di questo organo. La presidenza è assunta a rotazione ogni mese, in ordine alfabetico, in base al suo nome scritto in inglese. Questo indipendentemente dallo stato di belligeranza che il Paese può affrontare in quel momento. L’ultima presidenza della Federazione Russa è avvenuta proprio nel febbraio 2022, mese dell’inizio di quella che Putin si ostina ancora a definire “operazione militare speciale”.

È anche il professor Andrew Macleod del King’s College London’s Department of War Studies ha sottolineare l’impossibilità di estraniare la Russia dal Consiglio. “La verità è che se uno dei membri permanenti è coinvolto in un conflitto armato – ha specificato Macleod – non c’è nulla che il Consiglio di Sicurezza possa fare per fermarlo, perché quello Stato eserciterà il proprio veto come la Russia sta facendo ora sull’Ucraina, come potrebbe fare la Cina su Taiwan gli americani sull’Afghanistan e l’Iraq”.

Per approfondire:

Secondo numerosi analisti, però, l’investitura di Mosca non deve preoccupare in alcun modo. Come dichiarato da Thomas Graham, collaboratore del Council on Foreign Relations, a Euronews non deve essere sovrastimata l’importanza di questa posizione. “Il presidente del Consiglio di Sicurezza presiede sostanzialmente le riunioni e si occupa di gran parte del lavoro amministrativo, ma ha pochissimo potere di influenzare le decisioni effettive che il Consiglio prende”.

Intanto, sarà il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, a presiedere la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a New York, come già confermato dalla portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. Si tratta di “un altro evento chiave della presidenza russa, che sarà un dibattito aperto ad alto livello su ‘Multilateralismo efficace attraverso la difesa dei principi della Carta delle Nazioni Unite”, ha concluso Zakharova.

Matteo Milanesi, 2 aprile 2023

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