Come da tradizione l’arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, rivolge ai fedeli un messaggio in vista del Santo Natale. Fitto – come sempre – il calendario delle celebrazioni che presiederà durante le festività.
Nel dettaglio, la notte della vigilia di Natale monsignor Mazzocato presiederà il solenne pontificale in Cattedrale, alle 24; domenica 25 dicembre, l’appuntamento per la solenne Messa di Natale in Cattedrale è per le 10.30. Sempre in Cattedrale, alle 17, il presule presiederà i Vespri. Tutte le celebrazioni saranno trasmesse in diretta da Radio Spazio.
Anche quest’anno l’Arcivescovo si renderà vicino alle persone private della libertà: celebrerà infatti la prima Messa del giorno di Natale insieme ai detenuti del penitenziario di via Spalato a Udine, mentre a Santo Stefano presiederà l’Eucaristia nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo.
Sabato 31 dicembre, ultimo giorno dell’anno civile, l’Arcivescovo presiederà alle 19 la Messa in Cattedrale con il canto del “Te Deum” di fine anno. Anche in questo caso sarà possibile seguire la celebrazione in diretta su Radio Spazio.
Nella solennità di Maria Santissima Madre di Dio, domenica 1 gennaio, l’Arcivescovo salirà a Castelmonte, dove presiederà la Messa alle 11.30 nel Santuario mariano. Sempre a Capodanno, ma in Cattedrale a Udine, alle 19, sarà celebrato il solenne pontificale di inizio anno con le autorità. Nell’occasione monsignor Mazzocato offrirà una copia del Messaggio del Papa per la Giornata per la pace. La celebrazione sarà trasmessa in diretta su Radio Spazio.
Il testo integrale del Messaggio per il Santo Natale
Cari Fratelli e Sorelle,
vi rivolgo l’augurio di un santo e sereno Natale facendo mia una delle più significative profezie di Isaia: «Ci sarà un sentiero e una strada e la chiameranno via santa; nessun impuro la percorrerà» (Is 35,8). Il profeta annuncia che sarebbe apparso in mezzo al popolo il Messia, inviato dalla misericordia di Dio. La sua missione sarebbe stata quella di aprire una “via santa” per orientare gli uomini che si stavano perdendo, perché incamminati lungo sentieri che portavano a illusioni di felicità, a conflitti e a fallimenti.
Gesù, il Figlio di Dio, nato dalla Vergine Maria, ha realizzato quella profezia. Da Betlemme ha illuminato e tracciato una via nuova. Nell’ultima cena presenterà se stesso come la Via da seguire: «Io sono la Via» (Gv 14,6); invitando i suoi apostoli a seguirlo, a mettere i loro piedi sopra le sue orme per giungere, così, alla meta a cui Egli stava per arrivare.
La Via inaugurata da Gesù è “santa” perché non è stata ideata da intelligenze umane, ma viene direttamente da Dio. Chi la segue è condotto all’incontro con Dio senza correre il rischio di sbagliare direzione nella propria vita.
I Santi hanno imboccato, senza tentennamenti, questa Via santa, segnata dalle orme di Gesù. Ci sono testimoni che per loro è stata la direzione giusta che li ha portati a non sprecare la propria vita, ma a renderla grande e preziosa davanti a Dio e agli uomini.
Gesù ha indicato con chiarezza la direzione del cammino che Lui ha percorso per primo e sul quale chiama a seguirlo: «Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (Gv 13,34).
Nelle città e nei paesi in cui è giunta la sua Via santa, essa ha fatto germogliare grandi opere di bene. Ha forgiato la civiltà europea e la nostra civiltà friulana, partendo da Aquileia cristiana.
Dobbiamo, purtroppo, constatare che nei secoli recenti si sono diffuse forti tentazioni a deviare dalla Via santa partita da Betlemme. Per fare un esempio tra tanti, cito il rifiuto di riconoscere nelle carte costituzionali dell’Unione Europea le radici cristiane del nostro continente.
Tale disorientamento ha conseguenze sofferte e negative sul rispetto della persona umana, della famiglia, dei più deboli, del creato. Esse appaiono evidenti e preoccupanti a chi ha la capacità di uno sguardo critico sulla realtà, libero dai condizionamenti indotti dai mezzi di comunicazione di massa.
In mezzo alla confusione di opinioni, ascoltiamo anche quest’anno l’annuncio che Dio, con la nascita di Gesù, ha tracciato una Via santa per la salvezza degli uomini, che Egli ha a cuore come suoi figli. Impegniamoci a percorrerla seguendo le orme di Cristo, come hanno fatto i nostri antenati e tanti santi che ci hanno preceduto nel pellegrinaggio terreno.
Sia la direttrice sulla quale impostiamo l’educazione dei nostri bambini e dei giovani. Abbiamo il dovere di essere onesti con loro indicando orientamenti sicuri per la loro vita e non sentieri insidiosi, pur apparentemente affascinanti.
Il comandamento dell’amore reciproco, dato da Gesù, ci porta a percorrere la Via santa tenendoci per mano e stringendo con forza le mani dei più deboli; fino alla meta del paradiso che Gesù ha aperto nascendo a Betlemme e risorgendo da morte.
Con questo invito auguro a tutti voi, cari fratelli e sorelle, un sereno e santo Natale.