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Maternità surrogata, la sinistra che dimentica i diritti delle donne – Nicolò Bertoncello

È di questi giorni la notizia che il Parlamento discuterà la proposta di Fratelli d’Italia per rendere la maternità surrogata un reato universale. Valeva la pena di aspettare per scrivere questo articolo: in fondo, era più interessante capire se e come certa sinistra che si reputa femminista (ma non lo è) avrebbe difeso la mercificazione della donna: così è stato, hanno superato ogni aspettativa.

Incredibile ma vero, il neo-segretario del Pd Elly Schlein si è espressa a favore dell’utero in affitto come del resto molti altri finti sostenitori dei diritti delle donne.

Il centrodestra aveva reso illegale la pratica dell’utero in affitto già nel 2004, quando il capo del governo era Silvio Berlusconi, a cui va un augurio di pronta guarigione. Proprio Berlusconi è stato per anni vittima di insulti e processi per ciò che faceva nella propria vita privata, sempre, naturalmente, con il consenso delle persone coinvolte. Non a caso è stato poi assolto.

Tanta sinistra sa guardare la pagliuzza nell’occhio dei propri avversari, fare moralismi e ipocrisie sul ruolo e sul valore inestimabile della donna, ma dimentica che da più di quarant’anni si oppone a ogni tipo di aiuto per donne e ragazze in gravidanza, sostiene la mercificazione della donna e in più di qualche circostanza è riuscita a fare dell’utero in affitto un cavallo di battaglia.

Ora finalmente la proposta di rendere l’utero in affitto reato universale, quindi chi ne usufruirà verrà punito anche se lo farà all’estero. Una misura di civiltà.

Come si può pensare di generare un bambino allo scopo di venderlo? Come si può ignorare che spesso le donne coinvolte si trovano in circostanze di povertà e indigenza? Che vengono selezionate sulla base di criteri come la razza e che soprattutto saranno private del bimbo che hanno portato per nove mesi in grembo in cambio di denaro? Dimenticano anche, o vogliono dimenticare, che al nascituro verrà sottratta la madre naturale.

Incredibile ma vero, la sinistra progressista non si è mai fatta problemi nel sostenere tale pratica ignorando il diritto di un bambino ad avere un papà e una mamma, subordinandolo al desiderio di due persone (gay o etero) di avere un figlio a tutti i costi che non può mai essere un diritto.

Lecito chiedersi come possano sostenere tutto ciò proprio coloro che si oppongono alla legalizzazione della prostituzione, che invece andrebbe legalizzata se basata sul consenso tra adulti.

Sembra strano che coloro che si ergono a paladini dei diritti delle donne, delle minoranze e degli ultimi possano approvare una pratica così orribile. La risposta a tutto ciò è che i diritti non sono questione di forma ma di sostanza, che il rispetto per la donna e per l’uomo deriva non dalla dialettica televisiva ma dal riconoscere il valore unico e inestimabile della persona.

Quando il Parlamento approverà questa proposta non avranno vinto tanto la Meloni, Fratelli d’Italia o la coalizione di centrodestra, ma avranno vinto le donne e i non ancora nati contro chi vorrebbe privarli della propria madre biologica in cambio di denaro.

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