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Massimo Ciavarro: Il cinema mi metteva ansia e stress – TvZoom

«La metà delle donne dice che aveva il mio poster Moana era ricca e timida, durò soltanto una sera»

Corriere della Sera, di Candida Corvillo, pag. 23

«Mi fa strano parlare con una giornalista. È un secolo che non faccio interviste».

Per questo l’ho cercata: per sapere dov’è e che fa Massimo Clavarro, Il biondino che negli anni ’70 e ‘8o faceva impazzire le donne.

«Dove sono non glielo dico, se no, mi prende in giro».

Io? Mai.

«In un Ashram nelle Marche».

E che ci fa in un Ashram?

«Vita ascetica, pratico yoga, cure ayurvediche, convivo con chi c’è. Ogni tanto, vengo qui per qualche giorno: è la mia fuga da questo mondo impazzito e folle. Abbiamo di colpo le persone maciullate alle porte di casa, Il Covid, la crisi economica, energetica. E già c’erano il consumismo, i social… Poi, io meno sto a contatto con la gente e meglio mi sento».

Ma è un 5 stelle lusso?

«Ma che è pazza? Si dorme in un camerone condiviso, laviamo i piatti, cuciniamo, puliamo a rotazione. Si lavora da paura. E pure i trattamenti sono pesanti se hai da sistemare gli acciacchi fisici: io ho passato trent’anni a zappare la terra e notti e notti a pescare».

Come finì a zappare la star del fotoromanzi, il biondino di «Sapore di mare 2»?

«E’ più strano che sia finito nei fotoromanzi e al cinema piuttosto che, dopo, mi sia ritirato in campagna. Fin da piccolo andavo sempre con papà in un campo che aveva fuori Roma. Ma papà morì prestissimo: io avevo 13 anni. E prima di morire mi dice la frase che mi ha rovinato: Massimo, questa è forse l’ultima volta che ti vedo, prenditi cura di tua mamma e delle tue due sorelle. Mi ha lasciato `sto fardello a 13 anni. Presi in mano la sua attività, lui era commerciante: acquistava in tutta Europa e vendeva in Italia. Ma succede che tutto quello che compravo dovevo pagarlo e tutto quello che vendevo non mi veniva pagato. Così, quando a 14 anni mi offrirono un fotoromanzo, accettai».

Grand Hotel le dava cinque milioni di lire al mese.

«Erano tanti: ma i fotoromanzi andavano forte perché non c’era nient’altro, non c’erano fiction, social, niente. Poi da lr, arrivò il cinema Ma non mi mai piaciuto essere attore. Per recitare, devi essere narcisista, egoriferito, esibizionista. Io sono l’esatto contrario. Certo, non potevo sputare su una fortuna economica, ma il cinema mi metteva ansia e stress, appena ho potuto, ho fatto cose che mi somigliavano di più: l’azienda agricola, íl produttore di tre film e di tre documentari, e oggi un’attività turistica a Lampedusa, dove organizzo pure, da 14 anni, un festival di cinema, Vento del Nord, con Laura Deli Colli».

Quanto sta a Lampedusa?

«Dai primi di aprile ai primi di novembre. Facendo avanti e indietro: non è che sparisco da Roma. Ora, sono pure nonno»

Suo figlio Paolo, conduttore tv, ha conosciuto al Grande Fratello l’influencer Clizia Incorvaia e hanno un maschietto.

«Gabriele ha un anno, è bellissimo, anche se stando tanto a Lampedusa, non è che l’ho stravisto. Ma domenica, Clizia non c’era, Paolo doveva giocare a tennis e mi ha chiesto: lo tieni? L’ho preso. Il bimbo era un po’ sconcertato, Paolo terrorizzato che gli dessi cose che non gli vanno date. Infatti, gli ho dato una pallina da tennis e Paolo è uscito dal campo infuriato dicendo che era sporca di terra».

Come fu essere un sex symbol?

«Che ne so… io stavo sempre chiuso a casa».
(Continua sul Corriere della Sera)

(Nella foto Massimo Ciavarro)

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