Una cinquantina di pazienti della Asl5 della Spezia non potranno ricevere le cure radioterapiche, da oggi fino a venerdì, a causa di un attacco hacker che ha messo a rischio i software che gestiscono il funzionamento degli acceleratori lineari di ultima generazione, da cui dipendono le loro cure.
Lo ha comunicato la stessa Asl5, ieri, in una nota, spiegando che «in seguito all’attacco hacker subito dal sistema informatico aziendale mercoledì scorso, la direzione, tramite il Servizio informatico aziendale, ha predisposto un check accurato di tutte le infrastrutture informatiche, con necessità di approfondite verifiche sugli acceleratori lineari installati presso la Radioterapia». E Asl5 aggiunge che «tutti i pazienti coinvolti verranno contattati per un nuovo appuntamento».
Il Pd regionale stigmatizza la gestione di pazienti così delicati, paventando il rischio di interruzione delle cure: «La Asl5 organizzi subito il trasferimento in Asl4 dei pazienti, in modo da garantire la continuità del trattamento», dice Davide Natale, consigliere regionale Pd. «Un attacco hacker può accadere, ma alla Spezia il sistema sanitario è troppo fragile e le sue ripercussioni sono pesanti – dice – e continua a mancare un ospedale, il Felettino. Adesso è stata aperta l’unica busta dell’offerta per costruirlo: ne è arrivata una sola. Continuo a chiederlo e il presidente Toti non risponde: quando e a chi sarà assegnato l’appalto?».
La Asl5 però rigetta ogni polemica, innanzitutto assicurando di aver predisposto la continuità della cura per tutti i pazienti: «Nessuno dei circa 50 pazienti coinvolti dalla sospensione delle sedute di radioterapia rischia in alcun modo di inficiare il trattamento- dice Tindaro Scolaro, direttore della Struttura complessa di Radioterapia – e stiamo prendendo contatti con altri reparti di Radioterapia in Liguria per prendere in carico i nostri pazienti in caso di urgenze».
Visto lo stop limitato, però Asl5 tenderà ad evitare ogni spostamento, proprio per la specificità delle cure erogate, con macchinari avanzati e unici: «Inoltre, ci auguriamo di poter riprendere le sedute già da venerdì prossimo – aggiunge Scolaro – perché, come assicurato dai tecnici, le verifiche dovrebbero terminare prima del previsto». Nel frattempo, il direttore Paolo Cavagnaro ha già provveduto a presentare denuncia presso la Polizia postale per l’attacco subito.