Il 15 ottobre 2025 festeggeranno i 50 anni di attività e chissà se ci sarà il sindaco a celebrare l’avvenimento, come nel 2000 per il 25ennale, con una targa (finta) fuori dalla casa in cui nacquero Frizzi Comini Tonazzi. Band goliardica, padri del demenziale, cantautori ‘a modo loro’, stelle mancate della musica italiana mosse da un ritmo provinciale.
Massimo Frizzi, Sandro Comini ed Enrico Tonazzi sono stati e sono questo e tanto altro. Per mettere ordine nella loro carriera – comunque ricca: 20 album! – , ci voleva il libro di Lucia Burello, tranchant già nel titolo ‘Più culo o sentimento?’.
Quasi un ossimoro, visto che i tre friulani son rimasti più un fenomeno di culto (con la ‘t’!) che di successo, almeno fuori da qui. Il volume edito dalla Nota di Valter Colle parte dall’inizio (proprio dalla nascita dei tre!) per raccontare i passi verso una musica inclassificabile, sempre ironica: le prima cassette incise alla Avf di Checco Comelli a Nimis, il grande salto alla Cgd di Caterina Caselli, i video realizzati quasi ‘in casa’, a Telefriuli, l’incontro con Renzo Arbore, loro grande estimatore assieme al critico Mario Luzzatto Fegiz. Poi ci sono le tante occasioni mancate: i tour non realizzati, più per indolenza che per timidezza provinciale, la trasmissione su Rete 4 saltata non per loro volontà, la collaborazione abortita con David Riondino…
E poi, tra i ricordi dei tre e i contributi di amici/addetti ai lavori, un mix di pettegolezzi caustici, deviazioni nonsense (tipo il disco negli Usa), eterni ritorni, passaggi alla Rai e pure il plagio a Italia’s got talent! “Questa non è arte, ma botte di culo saltuarie”, dice oggi Tonazzi. Chissà che il meglio non debba ancora arrivare…