La tv si prepara a spostarsi online
Internazionale (The Boserver), di Vanessa Thorpe, pag. 90
Molte emittenti britanniche trasmetteranno solo in streaming. Ma non sarà una rottura drastica con il passato 1 hi vive nel Regno Unito difficilmente ha perso i grandi eventi televisivi delle ultime /settimane: Matt Hancock, ministro della salute nel governo di Boris Johnson, ha dato sfogo a tutta la sua emotività sulla rete Itv, l’Inghilterra era impegnata nei mondiali di calcio maschile in Qatar e l’ex coppia reale ha raccontato le sue traversie nel primo episodio di un documentario intimo su Netflix, Harry and Meghan. Anche se nessuna era per me un “appuntamento imperdibile”, queste trasmissioni hanno generato commenti abbastanza insistenti. Tuttavia ci sono forti segnali che i giorni del grande pubblico, masse di persone che seguono un programma nel momento in cui va in onda, sono contati. Dopo tante voci di corridoio, è ormai chiaro che il piano è rendere disponibile online tutta la produzione tv entro i prossimi dieci anni. I canali televisivi, con il loro palinsesto quotidiano, sono spacciati. I programmi (chiamati così proprio perché erano “programmati”) entreranno nelle case come prodotti di marca in streaming invece di essere trasmessi agli spettatori secondo un calendario prestabilito. Uno scorcio di futuro è arrivato l’8 dicembre con la presentazione di Itvx, la nuova casa digitale di Itv, e con le parole di Tim Davie, direttore della Bbc, che il giorno prima ha chiesto ai britannici di “immaginare un mondo basato solo su interne, dove la radio e la tv possano essere spente e la scelta sia infinita”. Davie ha poi aggiunto: “La fine delle trasmissioni radiotelevisive ci sarà, ma avverrà nel tempo, e noi dobbiamo essere attivi nel pianificarla”.
Così, mentre la Bbc afferma di continuare a impegnarsi per le trasmissioni in diretta, la chiusura dei canali “tradizionali” e delle stazioni radio nei prossimi vent’anni è già data per scontata. Davie spera che un cambiamento così veloce sia sostenuto dagli investimenti in modo che nessuno resti indietro, né il pubblico né l’azienda che produce i contenuti. “A volte leggo che la Bbc dovrebbe rendersi conto che il mondo è cambiato. Vi assicuro che lo sappiamo già”, ha chiarito. La promessa di “racchiudere tutta la Bbc in un’unica offerta” riporta all’epoca in cui le scelte erano poche e il Morecambe and Wise Christmas show univa il paese. Lo spettacolo comico del 1977 registrò uno degli indici d’ascolto più alti di sempre, con più di venti milioni di spettatori. Lorraine Heggessey, produttrice ed ex direttrice di Bbci, crede che questi momenti di aggregazione collettiva non faranno mai parte del passato: “Ho imparato che non bisogna predire il futuro, perché non è mai come te lo aspetti. In ogni caso la visione collettiva è importante e continuerà a esserlo”. Heggessey sottolinea anche che sarà possibile definire una programmazione con gli appuntamenti da non perdere anche nell’era digitale. Il documentario con protagonisti Harry e Megan su Netflix, la serie Handmaid’s tale su Hulu e Succession su Hbo lo hanno dimostrato. “I programmi come l’m a celebrity e gli eventi sportivi in diretta, con cui Amazon Prime ha ottenuto ottimi risultati, non stanno scomparendo. Chi fornisce i contenuti vorrà renderli disponibili al pubblico in un determinato momento, che sia online o all’interno di un palinsesto. Se non lo fa, perché scegliere quella piattaforma? Gli spettatori devono valutare se vale la pena di sottoscrivere un abbonamento”. La scelta amplissima che ci sarà offerta in futuro potrebbe portare a un sistema più selettivo dei servizi di streaming. “Penso che ci sarà una crescita nel mercato del pay-per-view (in cui l’utente paga per vedere un programma), per gli eventi speciali e per le serie drammatiche di una sola stagione”, spiega Heggessey. Ma un allontanamento prematuro dalla programmazione della tv digitale terrestre potrebbe essere difficile per molti. “Le persone anziane sono più legate alla programmazione. Lo streaming digitale può essere difficile in zone con una connessione lenta o per chi ha un televisore vecchio”, sottolinea Heggessey. “Questi aspetti si semplificheranno. Per chi usa una smart tv è già molto più facile”.
(Continua su Internazionale)
(Nell’immagine il logo BBC)