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Giunta Tommasi, è arrivato il momento di mostrare i muscoli

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Opinioni

Siamo di fronte ad uno scontro decisivo rispetto al quale o chi ha vinto le elezioni utilizza tutto il potere e i relativi strumenti a disposizione, oppure si va verso una condizione di difficoltà permanente

Verona, Consiglio comunale

Verona, Consiglio comunale

In questa sua prima fase di vita, l’amministrazione Tommasi ha vissuto con un’opposizione di centrodestra in Consiglio comunale pressoché inesistente. Qualche intervento di dissenso, molte assenze, e spesso non partecipazione alle votazioni.

Avendo presente che la vittoria del centrosinistra è considerata a destra un puro incidente di percorso, favorito anche dalla divisione provocata dalla lista Tosi, un disimpegno del genere appare piuttosto strano. Ma a considerare la reale situazione della politica veronese, una spiegazione si può trovare abbastanza facilmente.

Il motivo è che a Verona il centrodestra non è all’opposizione ma governa direttamente alcune della maggiori aziende partecipate del Comune e può continuare a fare politica, con maggiore efficacia rispetto a quella di minoranza in Consiglio comunale.

Analizzata da questo punto di vista la stessa vicenda della Fondazione Arena risulta molto significativa. Dopo la rottura organizzata contro il Sindaco Tommasi, con la riconferma della sovrintendente Gasdia, aggravata dalla sua ulteriore presidenza della società che gestisce le attività extra lirica, la risposta del Consiglio comunale non è andata oltre una sua convocazione straordinaria alla quale è stata invitata la stessa Gasdia, naturalmente assente, e conclusosi con la richiesta di un nuovo incontro,  sempre con la sua presenza, e la votazione di un documento con il quale si invita il Sindaco, presidente della Fondazione, a chiedere alla Sovrintendente una serie di informazioni sulla gestione della Fondazione stessa.

La risposta è stata un’intervista di Gasdia sulla stampa locale, con la quale, da militante di Fratelli d’Italia, con non celata arroganza, ella presenta al Sindaco una vera e propria piattaforma rivendicativa, chiedendo risposte rapide e precise. all’insegna della chiarezza su chi realmente comanda e chi esegue.

Stessa situazione anche alla Fiera dove poco tempo fa, alla chetichella, sono stati assunti due nuovi dirigenti, e la gestione del Vinitaly, evento internazionale, auspice anche l’assenza del Sindaco alla sua presentazione a Roma, oggi è gestita totalmente dalla destra, e trasformata in una speciale occasione di propaganda, tramite la presenza della premier Meloni e di diversi ministri.

Mentre analoghe difficoltà si prevedono per la rielezione dei vertici dell’aeroporto Catullo, va precisato che, finora, tra le maggiori aziende partecipate, l’amministrazione Tommasi ha sostituito i vertici della multiutility AgsmAim e dell’Azienda comunale trasporti Amt.

Su AgsmAim, è in corso da tempo un’agguerrita polemica che vede protagonista l’ex presidente Casali, sulle modalità di realizzazione di una partecipazione ad altra impresa, con il chiaro intento di mettere a soqquadro la gestione aziendale. Più tranquilla rimane la nuova gestione di Amt, ma va precisato che il suo impegno maggiore è la realizzazione del progetto del nuovo filobus deciso in precedenza dal centrodestra, recentemente finanziato dal governo Meloni. Nel caso dovessero sorgere differenti posizioni su alcuni aspetti del progetto, sicuramente subentrerà un duro conflitto.

A questo punto appare evidente che nella realtà permangono due gestioni contrapposte del potere spettante all’amministrazione che ha vinto le elezioni, con una ripartizione che, nella sostanza, consente al centrodestra una quota politicamente consistente.

Una situazione anomala, derivante dal fatto che le ripetute richieste di dialogo da parte del Sindaco Tommasi sono interpretate come conseguenza di un mix tra una sua debolezza e inesperienza. Il serio pericolo è che tale stato diventi strutturale, per cui l’opposizione formale si convinca di avere di fronte un sindaco dimezzato, e insista quindi nel condurre, partendo dalle posizioni di potere conservate nella partecipate, una battaglia senza esclusione di colpi, tesa ad accelerare il più possibile il tempo della sua caduta.

Tommasi e la maggioranza del Consiglio comunale devono capire che siamo di fronte ad uno scontro decisivo, rispetto al quale o si conduce una battaglia, utilizzando tutto il potere e i relativi strumenti a disposizione, oppure ci si incammina verso una condizione di difficoltà permanente degli esiti facilmente prevedibili.

Nel Comune di Verona il dialogo oggi non è all’ordine del giorno, perché esplicitamente rifiutato da uno degli interlocutori, che persegue ben altri obiettivi. In futuro sarà forse possibile fare, in tal senso, qualche passo in avanti soltanto se si saranno ricreate le condizioni di normalità, attraverso una battaglia politica tesa a ripristinare il rispetto delle rispettive prerogative, come premessa di un corretto funzionamento democratico dell’istituzione comunale. Su questa situazione è bene riflettere e decidere di conseguenza,. Per evitare il peggio.

Luigi Viviani

Luigi Viviani negli anni Ottanta è stato membro della segreteria generale della CISL, durante la segreteria di Pierre Carniti. Dopo aver fondato nel 1993 il movimento dei Cristiano Sociali insieme a Ermanno Gorrieri, Pierre Carniti ed altri esponenti politici, diviene senatore della Repubblica per due legislature. Nel corso della legislatura 1996-2001 è stato sottosegretario al Lavoro con il ministro Cesare Salvi; nella successiva, vicepresidente del gruppo dei Democratici di Sinistra al Senato. viviani.luigi@gmail.com

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