La proposta, al quanto bizzarra, di Giuseppe Mattiani (Forza Italia) e Ferdinando Laghi (De Magistris Presidente) di una modifica al regolamento interno che possa consentire la partecipazione da remoto a giunte, commissioni e conferenze dei capigruppo, sta facendo discutere le varie componenti del consiglio regionale.
L’idea è alquanto assurda in quanto, mentre il mondo torna alla normalità dopo la fase pandemica, che, tra l’altro, ad esempio nel mondo della scuola, ha evidenziato tutte le contraddizioni dello “smart working”, i due consiglieri regionali propongono un qualcosa di singolare e bizzarro.
“La proposta – scrivono nel dettaglio Laghi e Mattiani- mira ad apportare una modifica al Regolamento regionale, tale da garantire il regolare svolgimento delle attività istituzionali in circostanze emergenziali, imprevedibili e di urgenza, nonché per consentire ai componenti degli organi di partecipare da remoto, in modalità audio/video, alle relative adunanze anche nei casi di impossibilità per motivi di salute. Nello specifico, in circostanze emergenziali, imprevedibili e di urgenza, l’intera seduta si terrà in modalità telematica, ossia con tutti i componenti collegati da remoto; la modalità mista, invece, ossia con parte dei componenti in presenza e con i restanti componenti collegati da remoto, consentirà a questi ultimi di conciliare con la seduta in oggetto impedimenti per motivi di salute, preventivamente comunicati. Le predette modalità sono estese, inoltre, alle eventuali audizioni, qualora gli stessi soggetti siano impediti a partecipare in presenza per concomitanti impegni istituzionali, ragioni d’ufficio, di salute o di pubblica sicurezza”, evidenziano. “Tale opportunità deriva dall’impiego di strumenti di telecomunicazione (audio/video-conferenze) nell’ambito delle adunanze della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari, delle Giunte, delle Commissioni e di qualunque altro collegio amministrativo istituito presso il Consiglio regionale della Calabria, ad eccezione delle sedute dell’Assemblea regionale”, rimarcano.
“Trattasi, in sostanza, di disposizioni che attengono alle modalità di partecipazione, nel rispetto dei principi dell’ordinamento. La proposta si compone di un solo articolo che inserisce un nuovo Capo nel Regolamento interno del Consiglio regionale, introducendo modifiche di natura meramente ordinamentale e organizzative che non implicano nuovi o maggiori oneri finanziari a valere sul bilancio del Consiglio regionale”, spiegano.