Nell’ultima puntata di questa rubrica avevamo ammonito i nostri tre o quattro lettori:
- le turbolenze di borsa non erano finite;
- si sarebbe ballato ancora in attesa di un recupero, probabile, per il fine anno (il cosiddetto rally di Natale).
Il mercato finanziario, invece, ci ha sorpreso con un recupero poderoso anticipando le previsioni. Ma cosa è successo? E’ bastato un timido segnale di rallentamento dell’inflazione americana, e qualche dichiarazione meno aggressiva del presidente della Federal Reserve, che ha preannunciato aumenti più moderati dei tassi di interesse nelle prossime sedute, a mettere il turbo alle borse americane ed europee. Durerà fino a fine anno, o il tanto atteso rally di Natale si rivelerà un flop? I problemi, d’altra parte, non sono ancora assolutamente risolti. I rischi di uno stop imminente della crescita economica ci sono.
Se il rallentamento dell’economia sarà meno forte del previsto probabilmente il 2023 avrà uno spartito differente da quello visto nel 2022. Anche i problemi internazionali (guerra in Ucraina) potrebbero non pesare così tanto. Questo, in sintesi, l’andamento della nostra Borsa di Milano nei mesi di ottobre e novembre: dopo un minimo toccato a metà ottobre a 22.500, vicino ai minimi 2022, la borsa ha iniziato una crescita pressoché ininterrotta fino a metà novembre (quota 24.600) dove ha iniziato a una fase di lateralizzazione che è durata sino ad oggi. Premessa di un nuovo spunto rialzista, o di una nuova pausa al ribasso? Saranno le riunioni delle banche centrali previste per la prossima settimana a tracciare, probabilmente, la tendenza sino a fine anno
Matteo Peretti