Anche il consigliere di Ambiente Asti, Mario Malandrone, ha voluto prendere posizione, a modo suo, sulla disciussione sorta in città riguardante la pista ciclabile di piazza Alfieri. Lo fa prendendo in prestito, come metafora, il famoso film “Il Mago di Oz”.
“La strada lastricata di giallo più famosa del cinema è quella del Mago di Oz. Dorothy, trascinata in un paese fantastico, la segue per tornare a casa – spiega il consigliere – Ad Asti, tuttavia, la linea gialla ha causato proteste per aver cambiato il flusso del traffico, aver rimosso posti auto e opportunità commerciali e per il suo costo di €50.000. Sorgono molte domande, come ad esempio se sia la vera strada di mattoni gialli del Mago di Oz, se sia placcata d’oro o se i ciottoli romani sottostanti siano originali. La linea gialla ha anche sollevato questioni riguardo l’accessibilità per le persone con disabilità, la sostenibilità del progetto e l’impatto complessivo sulla città”
“Nonostante la linea gialla sia stata oggetto di critiche, è stata anche utilizzata per ricostruire i ciottoli romani e per altre necessarie migliorie dell’area – continua Malandrone nella sua analisi – tuttavia, ha anche aperto discussioni sull’accessibilità dell’area per le persone con disabilità, la sostenibilità del progetto e l’impatto che ha sulle attività commerciali locali. Mentre l’Europa ha molte piste ciclabili, la controversia intorno alla linea gialla di Asti dimostra che non è l’infrastruttura stessa il problema, ma piuttosto dove e come viene implementata.
“Asti ha bisogno di più piste ciclabili per rendere la città più vivibile, con più opzioni di mobilità sostenibile ed efficienti. La città potrebbe persino considerare un sistema di tram leggero che utilizza ferrovie sospese che attraversano quattro quartieri periferici. Tuttavia, invece di investire in infrastrutture costose e impattanti come il progetto Asti Sud OVEST, che ha un budget di 200 milioni di Euro, la città dovrebbe concentrarsi su dove e come vengono implementate le piste ciclabili e le altre opzioni di trasporto sostenibile. In definitiva, la linea gialla dovrebbe servire come un promemoria per la città di avere il coraggio e la sensibilità di ascoltare i suoi cittadini e affrontare le loro preoccupazioni riguardo all’impatto dei progetti infrastrutturali sulla comunità”