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AgenPress. Dal 2008 i salari italiani sono diminuiti del 12%. Sarà effetto del fatto che da quell’anno Rifondazione comunista è fuori dal parlamento e nessuno ha dato priorità alla difesa della classe lavoratrice? I dati dell’ILO mostrano che nel G20 non c’è paese dove la politica ha tradito le classi lavoratrici come in Italia.
Da questo punto di vista c’è poca differenza tra le destre e i centristi del terzo polo e del PD. Tutti i governi hanno fatto proprio il punto di vista del grande capitale e del neoliberismo. Tutti i governi hanno contribuito a derubare lavoratrici e lavoratori. Quello Meloni non fa eccezione e peggiora solo la situazione.
Questo dato drammatico dell’ILO rischia di peggiorare enormemente considerata l’inflazione che certo non è causata dagli alti salari, come raccontavano gli economisti al servizio degli industriali, ma dal aver consegnato il settore energetico alla speculazione dei mercati del capitale finanziario.
Davanti a questi dati non emerge soltanto la vergogna del rifiuto di introdurre un salario minimo per legge ma anche la necessità di proteggere e rivalutare i salari medi.
Per questo va reintrodotta – come proponiamo da anni – la scala mobile, cioè un meccanismo di adeguamento automatico al costo della vita e recupero dell’inflazione reale.
Vanno cancellati gli aumenti delle tariffe di servizi e energia, posti sotto controllo i prezzi dei beni primari e dei combustibili, tassati al 100% gli extra-profitti energetici. E’ ora di dire basta alla precarizzazione del lavoro che ha fatto perdere potere contrattuale al complesso della classe lavoratrice.
Per questo oggi abbiamo sostenuto lo sciopero dei sindacati di base e domani parteciperemo come Rifondazione e Unione Popolare alla manifestazione nazionale a Roma.
E’ quanto ha dichiarato in una nota, Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare.
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