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A Verona un presidio della Divisione investigativa antimafia (DIA)

Istituire a Verona un presidio fisso della Divisione investigativa antimafia (Dia). È la richiesta della Consulta della legalità della Camera di commercio di Verona emersa durante un incontro con il Coordinamento del settore turistico che si è svolto martedì 21 febbraio alla Camera di Commercio per fare il punto sul fenomeno delle infiltrazioni mafiose nel territorio scaligero.

Paolo Artelio, componente di giunta dell’ente camerale,  Pierpaolo Romani, di Avviso Pubblico, Lauretta Cesarini, funzionaria della sede di Verona della Banca d’Italia e Alessandra Carlini, delegata dalle associazioni dei consumatori, hanno tracciato la strada da intraprendere per il mantenimento della legalità.

Paolo Artelio

Paolo Artelio

Il settore turistico vale il 27% del Pil provinciale, cioè 6,5 miliardi di euro, è in forte sviluppo, in particolare il suo indotto. Stanno nascendo numerose imprese che possono diventare appetibili per le attività di riciclaggio della criminalità organizzata. Tra queste attività i servizi di noleggio, i trasporti, le lavasecco e nuovi servizi, come la costruzione delle piste ciclabili.

«La presenza della DIA a Verona – dichiara Artelio – servirebbe a monitorare operazioni sospette, come i passaggi di proprietà, a volte troppo repentini. Occorre prestare attenzione anche a settori come la ristorazione che è in forte crescita e coinvolgere nell’attività della Consulta anche altri soggetti come Federalberghi, Assogardacamping e i  noleggiatori».

Romani evidenzia che “«tra i casi di imprese e beni confiscati, più di 70 a Verona e provincia, si registrano anche hotel e impianti di risalita, a testimonianza che il settore non è immune da fenomeni di infiltrazione della criminalità».

Cesarini sottolinea che “Banca d’Italia fa anche attività di ricerca economica sul territorio e può quindi dare un contributo importante per la fotografia del settore».

Carlini, riguardo la presenza sempre più estesa dei b&b a Verona, sostiene che «il Comune dovrebbe fare una mappatura delle attività mentre manca uno schema complessivo».

Il tavolo di confronto si riunirà nelle prossime settimane, così come gli altri tavoli costituiti dalla Consulta, per i settori della logistica, agricoltura ed edilizia.

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