(ANSA) – PADOVA, 14 FEB – Una storia d’amore, attraversata da passione e da burrasche, dalla politica e dal dolore: protagonisti due icone dell’arte del Novecento, Frida Kahlo e Diego Rivera. Attorno ai due artisti messicani, in una dimensione corale che abbraccia in modo compiuto quel travagliato e fecondo periodo per il Messico, per l’arte messicana che va dalla Rivoluzione ai primi anni Cinquanta, si sviluppa la mostra, promossa dall’assessorato alla cultura del Comune, in programma fino al 4 giugno prossimo nelle sale del Centro Culturale Altinate San Gaetano, a Padova. E’ l’unica tappa italiana, con la curatela di Daniela Ferretti, di un tour mondiale della mostra organizzata da Vergel Foundation, MondoMostre e Skira, in collaborazione con Inbal (Istituto Nacional de Bellas Artes y Literatura). Il nucleo centrale dell’esposizione è rappresentato dalle opere provenienti dalla collezione statunitense di Jacques e Natasha Gelman, che ebbero un rapporto intenso con Frida Kahlo e Rivera.
In apertura del percorso, due intensi ritratti della collezionista realizzati dai due artisti, assieme a opere di Siqueros, Tamayo, Maria Izquierdo, Sorano e altri protagonisti della ricerca artistica messicana nella prima metà del secolo scorso. Si entra poi nel vivo con una decina di opere di Rivera e 23 di Kahlo, tra cui l’enigmatico “Diego nei miei pensieri (autoritratto come Tehuana)” del 1943. L’artista indossa un copricapo proveniente da Tehuantepec e tra le pieghe del pizzo, come incisa sulla fronte, c’è il ritratto di Rivera. Di grande impatto alcuni disegni e collage, Un autoritratto in abito rosso e oro, del 1941, accostato a un ritratto fatto da Frida a Diego nel 1937 campeggiano nell’ultima sala. Accanto alle opere pittoriche, ad abiti tradizionali, la mostra presenta una sequenza di immagini alla vita dei due artisti, realizzate dai maggiori fotografi internazionali dell’epoca, con momenti di particolare intensità emotiva, con i lavori di Graciela Iturbide o Patti Smith, quando immortalano le stanze e gli “strumenti”, come le stampelle o i corsetti correttivi, che hanno accompagnato una vita segnata da un grave incidente e interventi chirurgici. (ANSA).
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