Si legge 112, ma tra alcuni mesi non sarà più il numero utile per chiamare soltanto i carabinieri, ma diventerà il numero unico delle emergenze europee.

E’ stato istituito nel 1991, dall’ora via via è stato adottato da vari paesi europei anche se non da tutti, e la regione Veneto lo sta facendo ora, avviando l’iter per introdurlo nel territorio con la firma di un protocollo d’Intesa con il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi giunto s Palazzo Baldi stamani.

Il 118 insomma, ossia il numero per le emergenze sanitarie, è un’eccellenza da cui partire, non per tornare indietro, ma per migliorare.

In questo momento il 118 conta su sette centrali provinciali autonome che rispondono in media a 8000 chiamate l’anno e servono una popolazione di 5 milioni di residenti nella regione e di altri 73 milioni di turisti che soggiornano temporaneamente nel territorio.

Il vantaggio è costituito dal numero unico, non ci sarà più il 113 la polizia, il 115 i vigili del fuoco, il 118 i sanitari e al 112 non risponderanno soltanto i carabinieri. Se ne parlerà per la fine del 2023.

Avviato l’iter

Da oggi è stato avviato l’iter per la fusione di tutti i numeri di emergenza. Ora dovrà essere costituito un tavolo tecnico e nominati 10 componenti, 5 della regione e 5 del ministero. Il protocollo operativo dovrà essere redatto entro sei mesi dalla prima riunione.

La complessità dell’operazione è determinata dalla difficoltà di unire tutte le centrali di emergenza in un’unica CUR centrale unica di risposta, anche se il Veneto per l’altro numero di turisti ne avrà due.

Le CUR saranno gestite da professionisti appositamente formati che riceveranno le chiamate per poi smistarle alle diverse realtà operative in tempo reale, secondo le necessità.

Il commento di Luca Zaia

““Si avvia oggi anche per il Veneto l’era del NUE 112, il numero unico delle emergenze europeo – sottolinea il Presidente della Regione del Veneto -. Ci arriviamo motivati, consapevoli che questa applicazione nel caso del Veneto è come la creazione di un abito sartoriale, deve essere tagliata sulle esigenze che caratterizzano il territorio.

Stiamo parlando di un numero telefonico che è una grande risposta alle esigenze di sicurezza dei cittadini – aggiunge il Governatore – perché ottimizza la capacità di intervento delle strutture preposte alla gestione delle emergenze. Possiamo considerarlo la sublimazione d’eccellenza dei riferimenti telefonici in questo campo conosciuti fino ad oggi e sulla base delle nostre esperienze con questo atto d’intesa possiamo concretizzare veramente un bel progetto”